Botta e risposta tra due degli allenatori che si contendono lo scudetto: dopo la vittoria dell'Inter a Bergamo, Cristian Chivu è secco con Conte.
Inter di nuovo in testa alla classifica dopo la non semplice vittoria di Bergamo contro l’Atalanta, e subito Cristian Chivu mette nel mirino Antonio Conte. Il tecnico del Napoli aveva parlato di avversarie più attrezzate dei campioni d’Italia in carica per quanto riguarda la lotta scudetto, inclusi i nerazzurri. Una dichiarazione cui è arrivata una secca quanto lapidaria replica, insieme all’elogio verso i giocatori che hanno deciso il successo che riporta i meneghini a +1 dai cugini del Milan e li proietta a +2 proprio dalla squadra campana.
“Quello che dice Conte, a me non interessa”, ha subito glissato Chivu ai microfoni di ‘DAZN’. Ma la polemica era già stata riaperta da alcune sue precedenti dichiarazioni. “Siamo consapevoli di dover lavorare. E a volte dobbiamo anche combattere con le ingiustizie e con chi ritiene che tutto sia scontato. Sappiamo però che alla fine a decidere tutto è il campo. Le difficoltà ci sono, ma noi reagiamo. Bisogna sempre lavorare, e siamo pronti a farlo ancora di più”, ha affermato a chiare lettere il tecnico dell’Inter.
Non mancano gli elogi ai suoi attaccanti, che Chivu ha esteso all’intero reparto avanzato dell’Inter. “Ragazzi come Pio Esposito si sono inseriti alla grande – ha sottolineato Chivu -. Ma non dobbiamo dimenticarci di Bonny, anche lui quando chiamato in causa ha sempre dato il suo apporto. Abbiamo quattro attaccanti di straordinario valore, oggi sono molto contento della prestazione di Thuram. Quando poi non ce la faceva più è entrato Pio, che ha regalato quella grande palla a Lautaro. Questo risultato conta molto, anche perché l’Atalanta nel secondo tempo aveva trovato le contromisure al nostro gioco”.
La partita di Bergamo è finita 1-0 per l’Inter, grazie al gol firmato da Lautaro Martinez dopo che Pio Esposito aveva approfittato di una leggerezza di Djimsiti intercettando un pallone gestito male dal difensore dell’Atalanta. Dopo un primo tempo dominato ma senza reti all’attivo, i meneghini avevano attaccato anche nel secondo in cui però erano cresciuti i padroni di casa.
Lo dimostrano i tre episodi in cui il Var è stato chiamato a intervenire: nel primo tempo un fuorigioco proprio di Lautaro Martinez aveva impedito il vantaggio a Thuram, ma nella ripresa era stata l’Atalanta a vedersi non convalidare due reti per altrettanti fuorigioco, in questo caso di De Ketelaere e Scamacca.