Roger Federer: la toccante lettera di Adriano Panatta

L’ex tennista azzurro a La Gazzetta dello Sport ha voluto omaggiare il campione svizzero.

L’ex tennista azzurro Adriano Panatta in una lettera aperta alla Gazzetta dello Sport ha voluto rendere omaggio al fuoriclasse Roger Federer, in occasione dei suoi 40 anni.

“Caro Roger, prima di tutto auguri, doverosi, per i 40 anni. Non ricordo di preciso quando ti ho visto giocare la prima volta, ma ho bene in mente l’impressione che mi avevi suscitato: eri poco più che un ragazzino, ma avevi qualcosa di diverso rispetto agli altri”.

“Sarà stata l’eleganza dei colpi, la grazia nei movimenti: eri speciale. E infatti – non era difficile prevederlo – sei diventato quello che sei diventato: un giocatore unico, inimitabile, forse il più forte, sicuramente quello che gioca meglio. E il motivo per cui affermo ciò è semplice: Federer, tu fai delle cose che gli altri non fanno. Attenzione, non sto dicendo che gli altri due big non siano grandi campioni: la voglia di lottare di Nadal o la difesa di Djokovic sono eccezionali, ma Roger, anche quando perde, tira sempre fuori quei due o tre colpi che non si possono fare”.

“Ma non è solo la tecnica che lo rende unico. Lui è un ragazzo eccezionale, educato, modesto. Roger e Nadal hanno un grande merito: hanno reso più popolare il tennis, ne hanno mostrato il lato più bello. Ricordo che una sera a Roma, durante gli Internazionali d’Italia del 2009, abbiamo mangiato una carbonara assieme a Trastevere. A un certo punto lui mi disse: ‘Adriano, scambierei con te alcuni miei successi a Wimbledon con il tuo Roland Garros‘”.

“La mia risposta: ‘Anche io…’ . Lui aveva già vinto cinque volte a Londra, figuriamoci…Quella cena gli portò fortuna: un mese dopo vinse Parigi conquistando tutti i titoli del Grande Slam, seppur in anni diversi, come merita”.

“In tanti mi chiedono se in futuro ci saranno giocatori simili a Federer. Non credo. Anche perché il prototipo del giocatore moderno è diverso. Roger deve smettere quando se la sente, senza farsi condizionare. Resterà per sempre Federer, quello che gioca come nessun altro” .

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