Per Paolo Bertolucci Jannik Sinner non è più solo

Per Paolo Bertolucci Jannik Sinner non è più solo

Nella sua consueta rubrica settimanale “Volée di rovescio” sulla Gazzetta dello Sport Paolo Bertolucci analizza l’impresa di Luca Nardi contro Novak Djokovic e sottolinea il momento d’oro del tennis italiano che ha in JannikSinner il suo indiscusso trascinatore ma anche tanti giocatori di ottimo livello, ai quali si aggiunge il tanto atteso ritorno di Matteo Berrettini. Ecco le sue parole.

Luca Nardi lo avevo visto giocare a livello giovanile e mi aveva catturato l’occhio. Un ragazzo dotato di grandi qualità, con una buona mano e ottimi fondamentali: diritto, rovescio e volée. Insomma, un tennista in grado di stare bene in campo e capace di tenere testa ai talenti della sua età come Alcaraz”.

“Poi con l’andare del tempo si è fermato, non capendo forse quale fosse la strada da intraprendere. Non so se per la fretta o perché mal consigliato, o perché ancora non aveva scelto il tennis come suo principale obiettivo futuro. L’unica certezza è che si era un pochino perso. Ma qualcosa è cambiato. È andato a giocare in India piuttosto che partecipare a tornei più comodi: quello è stato il segnale più importante del cambiamento. Ha capito che la strada da percorrere non poteva e non doveva essere tutta rosa e fiori, oltre a Indian Wells, Roma e Parigi doveva frequentare posti diversi, più complessi per lui, prima di raggiungere traguardi importanti. È stato un passaggio di umiltà che forse prima non c’era stato”.

“Certo, che potesse vincere contro Djokovic era solo nel sogno dei genitori. E invece Luca ha trovato una versione non di primo livello di Nole ed è stato bravo ad approfittarne. D’altronde se il numero 1 gioca da numero 1 c’è poco da fare. Mi è piaciuto molto soprattutto nel terzo set quando non si è fatto prendere dalla frenesia del momento. Ha gestito bene i momenti delicati, il braccio non ha tremato ed è riuscito a fare le cose giusta senza esaltarsi, ma senza neanche farsi bloccare dall’emozione. Significa avere qualità, perché queste qualità le ha messe in mostra affrontando il proprio idolo. In quel momento un ragazzo che gioca sul centrale di un torneo importante può anche far casino. Invece Nardi si è comportato come un tennista esperto”.

“Per il tennis italiano è una nuova freccia che si aggiunge, magari non a livello dei primi. Un ragazzo in grado di recuperare terreno rispetto agli altri aggiungendosi ai talenti che si sono messi in luce in questo inizio di 2024, a cominciare da Cobolli. Con la certezza Sinner e l’atteso recupero di Berrettini è un momento d’oro per il tennis italiano. Non svegliatemi. Un’abbondanza che in Spagna hanno vissuto per tanto tempo e che ora ci godiamo noi. Per Nardi vedere i risultati degli altri italiani è stata una spinta in più. Essere uno dei più forti a livello giovanile e poi vederti superato da ragazzi che gli anni prima spesso battevi agevolmente non è facile. Puoi reagire e andare sulla loro scia guardandoli e imparando qualcosa, oppure abbatterti e alzare bandiera bianca, mostrando di non avere carattere per realizzarti”.

“Luca ha intrapreso la prima via dimostrando orgoglio, rifiutando la sconfitta. Luca è un giocatore di talento, completo. Con solidi fondamentali e una buona mano a rete è in grado di variare i tagli e le accelerazioni. Il servizio va incrementato: giocando a questi livelli, Luca si renderà conto che è troppo importante e lavorerà su quello. Anche atleticamente mi sembra cresciuto. Prima era indietro dal punto di vista fisico e si faceva spesso male frenando la sua crescita. Mentre per quanto riguarda la superficie non credo che abbia problemi particolari sia sulla terra che sul cemento e a livello indoor. Da valutare sull’erba. Con questo risultato è entrato nei primi 100 della classifica. Aspettiamo un attimo e vediamo come gestisce questa ubriacatura, anche mediatica, per capire fino dove potrà spingersi”.

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