Paolo Bertolucci stronca Jannik Sinner

Le parole di Paolo Bertolucci

Il giorno dopo l’eliminazione di Jannik Sinner dal Roland Garros, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, Paolo Bertolucci ha parlato dell’altoatesino: “Una battuta d’arresto che allunga ombre insidiose sulle qualità ad altissimo livello dell’altoatesino, piombato in un’improvvisa, piccola crisi dopo tre mesi di grandissimo spessore tecnico”. 

“Mentre nella parte alta del tabellone si ritrovano a battagliare Alcaraz, Djokovic, Tsitsipas e Rublev, nello spicchio occupato dall’azzurro la repentina eliminazione di Medvedev un’autostrada verso gli appuntamenti nobilissimi del tabellone, con il solido ma non certo irresistibile Ruud e il terribile ma ancora incostante Rune come punti di riferimento. Evidentemente le aspettative montate dopo l’eliminazione di Medvedev hanno finito per svuotare il serbatoio mentale di Sinner, che fin dall’inizio del match con Altmaier è sembrato fuori fase, bloccato, senza spinta sulla palla e per di più in condizioni atletiche rivedibili”.

“Quelle che sono state le certezze che lo hanno accompagnato in questi mesi hanno finito per abbandonarlo: basti pensare al rovescio incrociato, per solito una sentenza e invece stavolta giocato sempre senza mordente. È vero, nonostante il rendimento insufficiente, Jannik avrebbe potuto comunque imporsi in quattro set, e sui match point è stato sicuramente sfortunato, ma la sensazione generale non sarebbe comunque cambiata: la palla dell’azzurro viaggia a velocità inferiori rispetto allo scorso anno o a due anni fa”. 

“Ciò che ha sorpreso di più, in queste due inopinate sconfitte, è stata l’assoluta incapacità di trovare un’alternativa al solo bombardamento da fondo. Ormai dovrebbe aver capito che semplicemente spingendo da fondo non si vince contro nessuno. Non si è visto nessuno dei progressi mostrati sin qui: nessuna variazione dei tagli, poche palle corte e quasi sempre senza strategie, discese a rete ridotte al lumicino”.

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