Omar Camporese fa chiarezza su Jannik Sinner

Le parole di Omar Camporese

Omar Camporese è tornato a parlare ai microfoni di Fanpage per chiarire il senso di un’intervista su Jannik Sinner che ha fatto discutere: “Quando la gente travisa le tue parole, quando vieni preso di mira e ti viene detto ‘stai zitto’, ‘non capisci niente’ … beh dà fastidio. Capisco che ognuno possa avere la sua opinione, ma il pensiero deve essere sempre espresso con educazione. Quando si va oltre la cosa non mi piace più. Dico sempre che bisogna leggere gli articoli: non mi permetterei mai in questo momento di parlare male di Sinner, Musetti o dell’Italia stessa. Hanno vinto la Coppa Davis e non ci rendiamo ancora conto della favola straordinaria che ci hanno regalato questi ragazzi”.

“Sui social e sui messaggi mi sono arrivati insulti. Vorrei essere chiaro una volta per tutte perché non devo nascondere niente a nessuno e dico sempre quello che penso: Sinner in questo momento può essere il numero uno o il numero due per me. Stilando una classifica settimanale o mensile o è il giocatore più forte al mondo o il secondo, ma noi lo vogliamo vedere in vetta. Cosa deve fare per me? Siccome ci sono 1000 punti di differenza secondo me deve stare attento in quei tre mesi sulla terra battuta. Se riesce a fare tanto in quel periodo può diventare numero uno al mondo”

“Noi vogliamo vederlo sempre al top: è arrivato in finale alle Finals, ci ha fatto vincere la Coppa Davis, anche se è un incontro di squadra e vincono tutti, lui ha fatto la differenza. Siccome tra virgolette ha già raggiunto ottimi risultati e ha le possibilità per diventare il numero uno, l’unica cosa che posso dire è che secondo me deve prestare attenzione in quei mesi. Secondo me Alcaraz in questo momento ha qualcosina in più, Djokovic pur avendo perso due volte con Jannik ha qualcosina in più. Ricordiamoci i Grandi Slam non sono come la Coppa Davis, sono tre su cinque e si fa più fatica. Ti faccio un esempio: non so come sarebbe andata con la formula vecchia della Davis, tre su cinque. E allora per essere numero uno bisogna guardare i piccoli particolari che fanno fare la differenza. Tra l’altro gli Slam non sono come la Davis che si giocava in condizioni perfette per Jannik perché si gioca al caldo, sulla terra battuta dove il suo gioco non porta ad avere tanti punti come sul veloce. Bisogna lavorare molto. È una mia opinione e credo che il suo allenatore e lo staff pensino la stessa cosa”.

“Io non conosco molto bene questi ragazzi. Ma è quello che mi trasmette il suo volto: da lì si capisce che è uno che vuole sempre migliorarsi, che si alza la mattina e si chiede cosa fare per crescere. È una dote che non hanno tutti, una qualità importante. Perché lui con la sua umiltà e tranquillità mentale vuole sempre cercare di progredire, perché credo (ironicamente, ndr) che voglia diventare il nuovo numero uno al mondo. Secondo me, togliendo Djokovic che prima o poi dovrà smettere di giocare, i 4 che si contenderanno la leadership saranno Sinner, Alcaraz, Shelton e Rune”.

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