Max Verstappen contro la cabala: il ruolino del suo “nuovo” numero 3 in F1

Articolo di Marco Enzo Venturini

Dopo gli esordi con il 33 e le stagioni con il glorioso 1, Max Verstappen si è preso il numero 3 per il 2026: la storia rema contro di lui.

Max Verstappen ricomincia dal 3. Il campione olandese ha annunciato un cambio di numero per certi versi “storico”, visto che a inizio carriera era sempre sceso in pista con il 33 sia con la Toro Rosso che con la Red Bull. Dal 2022 a oggi, in quanto campione del mondo in carica, aveva invece sempre optato per il glorioso 1 (a differenza per esempio di Lewis Hamilton, che anche da iridato volle tenersi il 44). Eppure la cabala e i libri di statistica della Formula 1 non sembrano premiare la decisione di ‘SuperMax’. Almeno in una finestra temporale che abbraccia l’ultimo cinquantennio (e oltre) di corse.

A differenza di altri numeri (come il 5, il 6, l’8, l’11, il 12, il 27 e paradossalmente il 2), il numero 3 raramente ha visto il suo detentore laurearsi campione del mondo. Il dato è interessante per quanto riguarda il periodo 1974-1995, in cui le scuderie mantenevano sempre gli stessi numeri stagione dopo stagione a parte chi conquistava il mondiale. Ma fa ancora più effetto ripercorrendo gli anni tra il 1996 e il 2013, in cui si riassegnavano in base alla classifica dell’anno precedente. Spesso, quindi, il 3 è andato al vicecampione del mondo. Ma solo due volte ha accompagnato un pilota alla vittoria del campionato.

Per riscoprirle bisogna riportare il calendario indietro di almeno 25 anni. I due unici campioni del mondo con il numero 3 sul cofano per l’intero campionato sono stati infatti Jacques Villeneuve nel 1997 e Michael Schumacher nel 2000. Dopo di loro è ricchissimo l’elenco di fuoriclasse incappati in stagioni flop proprio quando in sorte era loro capitato il numero che Verstappen ha voluto per sé nel 2026. Si va da Mika Hakkinen allo stesso Lewis Hamilton, passando tra gli altri per Juan Pablo Montoya, Jenson Button, Kimi Raikkonen e di nuovo Schumacher. Ma nel primo anno al volante di un’allora inaffidabile e spesso lenta Mercedes. Per finire, nel 2013, con Fernando Alonso e una Ferrari che anche quell’anno tradì le aspettative di inizio stagione.

Anche prima e dopo, poche soddisfazioni per il 3. Assegnato alla Tyrrell nel 1974, quando la Formula 1 decise che piloti e vetture dovessero avere sempre lo stesso numero, da allora il team inglese visse un declino inarrestabile fino alla sua chiusura. Dal 2014 al 2024, invece, è stato Daniel Ricciardo a sceglierlo per se stesso. Proprio il pilota che lasciò la Red Bull quasi annichilito dall’esplosione di Max Verstappen.

“Il mio numero preferito è sempre stato il 3, a parte l’1. Il numero 33 è sempre andato bene, ma preferisco un 3 a due. Rappresenta doppia fortuna, ma ho già avuto fortuna in Formula 1”, sono le parole con cui Verstappen ha spiegato la sua scelta a ‘Viaplay’. Curioso il riferimento proprio alla fortuna: uno degli aspetti che l’olandese dovrà sfidare nel corso del 2026.

Giornalista iscritto all'Albo dei Pubblicisti della Lombardia, ha iniziato la sua collaborazione con Sportal.it nel 2012 intervallandola con altre importanti esperienze in ambito sportivo e non solo. Laureato in Scienze Giuridiche, ha scritto di politica, economia, ambiente e legge. Ma calcio, F1 e wrestling restano la sua isola felice.

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