Angelo Binaghi si sbilancia sul futuro di Matteo Berrettini e Jannik Sinner

Le parole di Angelo Binaghi

Il presidente della Fit Angelo Binaghi ha fatto il punto della situazione sul nostro tennis sulla Gazzetta dello Sport. “Una delle cose di cui più sono orgoglioso è la partenza dal basso. I tanti challenger sono stati un altro motivo di spinta: non li organizziamo direttamente noi, ma diamo una mano ai gestori attraverso contributi economici. In cambio otteniamo le wild card per giocatori giovani e italiani che hanno la possibilità di misurarsi ad alto livello. E poi, salendo il gradino, ci siamo candidati a organizzare eventi planetari come le Atp Finals e la coppa Davis che attirano anche un pubblico diverso dagli appassionati di tennis. Questa è una strada che continueremo a percorrere perché abbiamo visto che funziona. Ci candideremo a ospitare altri tornei 250, sia Atp sia Wta, e cercheremo di mantenere quelli che abbiamo già.

Capitolo Internazionali d’Italia: “Li abbiamo ereditati che erano quasi in bancarotta, mentre ora sono un gioiellino, anche se ci sono ancora tante cose da sistemare, tra cui un ricambio generazionale da mettere in atto”.

“Dobbiamo dire grazie a Gianni Petrucci: nel 2003 siamo retrocessi in C in Davis e lui da presidente del Coni non ci ha cacciato, ma ci ha lasciato lavorare. I Sinner e i Berrettini, che ci regaleranno almeno altri 10 anni di grande tennis, forse sono nati anche per quella scelta”, ha concluso.

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