Principi azzurri per le nozze con Sky

La marcia d’avvicinamento  all’Europeo in chiave “Road To Rio” s’accorcia con le scelte dei 12  di Simone Pianigiani, arrivate dopo le 18 di martedì, a 3 giorni dalla pugna. Argomento da liquidare in poche righe perchè il CT  ha usato la logica aprendo una finestra interessante sul futuro, magari pure il suo in azzurro,  prendendo atto dell’ultimo esame. E  promosso quindi i gioielli reggiani Polonara e Della Valle sulla base dei progressi e  risultati di questa stagione, ma anche per aver messo  il duo il sigillo nel torneo di Trieste che si voleva della verità, non facile dopo il flop sloveno e i dubbi sollevati.

 Della Valle ha segnato il canestro della vittoria a 7″ secondi coi georgiani evitando la prostrazione generale, perchè  oltre all’assenza di Datome (che per il medico, il dottor Senzameno , è in via di risoluzione e da domani tornerà ad allenarsi a Berlino) è arrivata la sera stessa anche la distorsione alla caviglia di Bargnani che ha seguito il torneo da spettatore. Invece nella gara di sabato  Polonara è sembrato un americano bravo quando i promettentissimi americani di Michigan State che si sono sgonfiati quando arrivato in un grappolo di rimbalzo il jolly azzurro è sceso dall’alto con uno “slam dunk “raro per il repertorio degli italiani.
 
La rosa era di 16, Vitali è rimasto fuori per infortunio,  Beppe Poeta è arrivato a 100 partite senza aver fatto un salto di qualità e messo  nel suo bagaglio il jump in controtempo o provato a diventare uno specialista da 3 e fare pesi su pesi. Il friulano Pascolo non è ancora per questo livello , l’anno scorso era ancora in A-2, anche lui dovrà mettere muscoli per giocare vicino a canestro. Rimane Cervi. Crediamo  possa dipendere dal ginocchio, i medici azzurri hanno assicurato che s’è sempre allenato regolarmente, ma l’Armani l’ha ricusato dopo le visite mediche e forse la cosa gli ha nuociuto. Personalmente un giocatore di 2,14, specie se hai solo un pivot di ruolo (Cusin), non è un lusso, ma forse il rifiuto milanese è stato un piccolo trauma anche se Avellino gli ha fatto un buon contratto e lo farà giocare da titolare, cosa difficile nell’Armani.
 
 Quasi senza accorgersene siamo già dentro  la vigilia. Si pensava che Pianigiani dopo l’utile esame finale di Trieste annunciasse direttamente i 12, invece si è preso ancora 48 ore di tempo, avuta garanzia dal suo staff che non ci saranno problemi per il recupero di Datome  (risentimento muscolare alla coscia) e di Bargnani per il debutto con la Turchia. Il fatto positivo, ripetiamo,  è l’aver avuto e dato  risposte interessanti  per quanto riguarda la linfa giovane. Soprattutto “Flying Boy” Polonara che si chiama Achille, nome guerriero, è in via di continua esplosione e in grado di incidere in gare in cui servirà uno scatto di ritmo ed energia  o servirà un cambio tattico come  ala piccola o guardia  per Gentile e Aradori ,oltre al  tiro da 3 punti che lui calibra bene sia dall’angolo che dal centro, e riesce a seguire a rimbalzo dove non salta meno di Tamberi davanti ai 2,30.
 
Sabato 5  comincia per lo sport italiano il lungo settembre azzurro con gli europei di basket, la World Cup di volley in Giappone  e i mondiali di rugby di Londra che per Sky Sport significa potenzialmente un nuovo polo interessante, investendo mezzi  risorse umane tali da trasformare il parquet al livello di un piano alto da sport-spettacolo dove le cose si vedono meglio e arrivano più lontane. Non più un’avventura episodica, a cachet o sperimentale, mancava proprio questo progetto-leader  che ai vertici dell’azienda televisiva leader della Pay Tv è stata studiata, analizzata e sposata con entusiasmo e passione mai riscontrati alla vigilia di un evento sportivo extra-calcistico. Ed ecco  le 360 ore complessive, di cui 100 live, le notti bianche (o azzurre) del basket.
 
Questo si  è ben capito nella conferenza stampa di Trieste  per presentare una sorta di ciclo  emozionale di gare in grado di portare in varie discipline  alternative al calcio un salto di qualità.  E farne un polo affine, se l’unione farà la forza. Soprattutto un’occasione  unica, magari l’ultima dopo aver bruciato anni fa il rapporto con Sky Sport  per un piatto di lenticchie, he avrebbe fatto lievitare finalmente l’interesse per il basket come fenomeno non più solo di èlite. Perchè rispetto ai concorrenti , d’accordo,  questo sport  è più tecnico e potenzialmente spettacolare, ma non vanta i risultati del volley nè può essere accettato (o spacciato) come  fatto di costume eccellente anche quando si incassano  batoste da cucchiaio di legno.
 
Gianni Petrucci uscito dalle Olimpiadi con  discreto successo come presidente CONI, vuole tornarci adesso con la “sua” squadra di basket, la vede  importante adesso anche per la prospettiva da lui creata di riuscire ad avere finalmente  il network ad hoc controllando anche l’area di Basket City A-2, B e C che è la dimensione del basket attuale e non la fiction. E potrà dimostrare col  risultato l’equazione proposta  ai delegati che gli davano il voto il giorno in cui tornava a guidare il basket , quando proclamò: “La nazionale prima di tutto”.
Francamente si è speso (e anche speso), ma non poteva fare di meglio nè ottenere di più; il marketing costa, soprattutto quando precedentemente  si è fatto poco e male. E’ riuscito a rompere schemi di nascenti  avventure televisive fragili o tardive quando lo streaming suggeriva prudenza a chi pensava che la Tv fosse una scatola magica senza pensare che l’imperizia può essere un boomerang micidiale.  Petrucci come Penelope, ha messo a punto un’occasione per il ritorno di Sky, ma Parigi val bene una messa.
 
Per la prima volta con 19 euro, il costo di una dozzina di caffè nei 12 giorni dell’evento  o di due visioni nelle sale cinematografiche,  il basket sarà accessibile a tutti, tramite anche su Internet e il pc. Ma per chi ama il basket, o vuole avvicinarsi la prima volta, finalmente  non ci saranno più pregiudiziali sulle brutte immagini, sui commentatori da circolo Pickwick, sugli ospiti raccomandati o poco raccomandabili, sulla preparazione della regia, il pericolo di interruzioni improvvise solo perchè c’è  nelle stanze dei bottoni c’è qualcuno che  conta di più. Non ci sarà bisogno di dover genuflettersi davanti al politico importante di turno  per garantire un appuntamento quotidiano di sport perfetto per la famiglia trasformandolo per due settimane in uno spettacolo a puntate. Atteso e preparato come fosse un appuntamento teatrale , contando i minuti fra una gara e l’altra. E  vissuto come fosse un’esclusiva, sia  per chi è spinto da ragioni di tifo o dalla qualità di gioco  di un europeo o semplicemente per vedere se davvero se questo stesso sport che altri maltrattano può diventare con accuratezza teatrale e amore un momento di intrattenimento o persino di magia, da vivere con gli amici o in famiglia. E da rimpiangere quando tutto sarà finito, aspettando con ansia un nuovo ciclo di partite.
 
A cura di Enrico Campana

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