Della Valle is magic

La finale scudetto si è riaperta, con Reggio Emilia che ha battuto Milano in gara-3.
 
In esclusiva per Sportal.it, Enrico Campana, prima firma del basket e tennis, nonché capo dei servizi olimpici e inviato della Gazzetta dello Sport, ha analizzato la partita con le sue acute ed impeccabili considerazioni.
 
1) La trama –
 
Il “descamisado” Max Menetti voleva una Grissin Bon cattiva e rabbiosa per risvegliare l’interesse della prima finale scudetto fra Milano e Reggio Emilia. E’ stato accontentato. Vittoria netta. Con una sortita iniziale Milano è andata avanti di 8 punti (9/17) sulla spinta di Kalnietis, il più continuo, inserendo a sorpresa nel quintetto Cinciarini che ha fatto la partita dell’ex. Gentile e Sanders brutta copia degli Splash Brothers di gara2 (52 di valutazione, MVP e miglior marcatore il capitano) quando stavano cercando di entrare in partita sono stati tolti per le ragioni del platooning system. Mossa infelice, la squadra è calata come incisività e lettura del gioco e potenza. Anche se hanno dato 5 punti in due e in valutazione ancor meno (0 per Sanders) bisogna andare cauti a gettargli la croce addosso. Chi può permettersi di regalare ai rivali un simile e invidiabile duo? Gli emiliani hanno recuperato con l’ingresso dei senatori Lavrinovic e le galoppate di Kaukenas e una volta avanti hanno preso fiducia, trafitta Milano in velocità, Della Valle ha ricordato Curry, Needham piacevole scoperta. Da tutti, tranne Vereemenko, un mattone importante per rialzare l’interesse.
 
2) Il Migliore della gara –
 
Senza le briglie sul collo ha saputo trasmettere alla squadra una carica eroica, gestire il rischio con una lucida pazzia è la virtù dei grandi giocatori, le due pugnalate tremende alla fine del 3° quarto ha ributtato indietro una Milano e enigmatica, ma l’uomo della svolta tecnica e la piacevole scoperta è stato Derek Needham che poteva sembrare un doppione.
 
3) La nota tecnica –
 
Achille Polonara che toglie a Milano il vantaggio ai rimbalzi, il tagliafuori difensivo della squadra mancato a Milano, il successo dell’ardita sfida di colpire al cuore Milano col trio light di guardie, Magic-Dalla Valle, la carica dei bersaglieri di Max Menetti, Milano dal gioco antico – come la sua maglia vintage “anno 1936” – ma anche un pò troppo bisbetica.
 
4) Il voto dei giocatori, allenatori e arbitri
 
REGGIO EMILIA voto di squadra 8 e mezzo. Della Valle 8 e mezzo: la responsabilità lo carica, il rischio l’esalta, nato per essere match winner. Derek Needham 8: collante perfetto, ha dato vigore alla difesa e ordine all’attacco, aspettando il suo momento al tiro, può essere il jolly vincente. Lavrinovic 7 e mezzo: ha fatto valere il tocco della mano e la statura sotto canestro, ma zero rimbalzi. Kaukenas 7: controllatissimo non ha forzato, giocato per la squadra, preso rimbalzi, controllato i nervi. Polonara 7 e mezzo: In difficoltà d’ossigeno ha chiesto cambio, ma al rientro è stato decisivo, preziosa calamita difensiva per i rimbalzi. De Nicolao 7: graffiante contro rivali più alti e potenti, la freccia avvelenata conficcatasi più volte nella difesa milanese lenta nei recuperi, con Milano gioca sempre bene, il tiro per ora è quel che è, ma che dire dei 5 rimbalzi?  Parrillo 6: dalla B2 alla finale tricolore in meno due mesi, una favola… Silins 6 e mezzo: un paio di canestri importanti e un contributo di grinta. Coach Menetti 8: ha caricato al meglio la squadra, azzeccato il quintetto e tutti i cambi, la sua mano c’è.
 
MILANO: voto 6, l’elefante ha giocato da farfalla. Kalnietis 7 e mezzo: sempre più sciolto, una risorsa in attacco ma anche 6 rimbalzi, può migliorare nella lettura del gioco: meno palleggi e più assist… Cinciarini 7: partita da ex, nella parte iniziale pericoloso al tiro, ma soprattutto rimbalzi, recuperi e assist, recupero sorprendente. McLean 7: 6 canestri su 7 troppo solo ai rimbalzi, merita più minuti. Lafayette 5 e mezzo: senza personalità, difficoltà in un ruolo tattico. Gentile 6: più vittima che colpevole? Male al tiro, tecnicamente sarebbe una risorsa insostituibile, non ha gradito il cambio,. Sanders 5 e mezzo: un solo canestro quello da 3 della rimonta (62-56), lui fa la differenza solo se la squadra c’è. Cerella 6: una tripla e olio di gomito. Macvan 6: mica male il suo apporto come cifra, ma bocciatissimo per i due tecnici e i 6 falli, deve resettare i nervi. Simon 6 e mezzo: spesso per conto suo, miglior marcatore con 14 punti, ma scarso apporto di squadra, vedi gli zero rimbalzi. Batista 6 meno: giocatore costruito, muscolare, a volta quasi ingombrante contro le squadre di ritmo, perchè non farlo giocare post alto? Sta giocando poco. Magro: non giudicabile. Coach Repesa 6: è l’ora delle scelte, del colpo da k.o., senza la ditta “Gentile & Sanders” (e il contropiede…) lo scudetto non è garantito al 100 per cento.
 
Arbitri: sufficienza e qualcosa di più per Sahin e Martolini; Loguzzo preso all’ultimo momento al posto di Paternicò infortunato al polso: terna improvvisata ma coerente nell’interpretazione dei falli e il rispetto del regolamento
 
5) L’analisi della statistica –
 
Pur in inferiorità numerica, senza Aradori e Stefano Gentile, Reggio vince nettamente contro l’Armani del turn-over e del pugno di ferro, un roster che – noblesse oblige – soltanto la Maison Armani si può permettere. Reggio ha vinto toccando il top nella serie nella valutazione (86), rimbalzi (35 a 32), assist (22) con ben 5 giocatori in doppia cifra: 20 Della Valle con 17 punti, 18 Needham e mister assist, 15 Lavrinovic con 20 punti, 12 Polonara con 10 rimbalzi, 10 De Nicolao con 8 falli subiti. legittimare un successo ottenuto col coltello coi denti ma anche con momenti pirotecnici e di spettacolo, come le due bombe pazze di Della Valle in versione Steph Curry alla fine del terzo quarto che ha dato l’altolà alla rimonta di Milano. Con Needham play al posto dell’incursore De Nicolao è stata raggiunta l’armonia del gioco e con le sue due bombe la squadra è schizzata a +19 a 4’53 dalla fine. Milano bruscamente ridimensionata, da 112 e 113 di valutazione a 79, malissimo nei tiri liberi, il 52,6, meno del tiro da sotto (54,3), preda di un nervosismo collettivo. Nell’intervallo ha colpito l’immagine di Repesa solo su una sedia che fissava il vuoto…
 
6) La curiosità –
 
Rai di tutto e di più? Vero, ma spesso il troppo stroppia. Nessuna Tv al mondo, nemmeno la NBA, mette in campo un team di due telecronisti, due commentatori, a volta anche due intervistatori. Poi succede che un americano sconosciuto, da poco arrivato (Derek Needham) guidi la squadra con autorità firmando la svolta con 10 punti, 6 assist e 18 di valutazione ma nei commenti dopo-gara venga totalmente ignorato. O che pur vedendo le immagini-documento di un acceso battibecco fra Repesa e Gentile passate dal bravo regista Barone, la gente non riesca a capire cosa sia successo aspettando di sapere perchè il capitano continui a gesticolare discutendo col coach dando di spalle alla gara. In compenso la telecronaca è ormai un’escalation senza freni di iperboli, concetti, facezie, aggettivi, superlativi. Il logorroico parlarsi addosso finisce per distogliere l’attenzione dal gioco invitando ad abbassare l’audio. Questo potrebbe avere una correlazione coi bassi ascolti rispetto all’anno passato?.
 
7) Dopo-gara.
 
DELLA VALLE: “Difficile spiegare cosa mi è scattato nella testa nelle due triple alla fine del 3 tempo, guardavo solo il canestro… Non siamo stati perfetti ma abbiamo vinto, sono orgoglioso di questa squadra… Parrillo ha cambiato l’inerzia della gara, ha portato energia e spogliatoio venendo dalla B…MAX MENETTI: “Gran secondo tempo, abbiamo dominato Milano…Ritrovate energia e determinazione, quello che piace a me e ci era mancato a Milano. Non voglio parlare delle assenze, Parrillo può fare il lavoro di Aradori… L’episodio chiave è quando in mezzo a tre giocatori ha preso il rimbalzo e siamo andati in contropiede, sono queste le cose che rendono magiche le notti a Reggio. Per vincere gara4 bisogna ribadire la stessa energia e atmosfera.. RICCARDO PITTIS, Rai Sport Tv: “Bisogna guardare più la straordinaria partita di Reggio che quella mancante a Milano… Reggio Emilia ha dimostrato un cuore devastate, per Milano una lezione da cui può imparare, non bastano alcuni sprazzi per vincere a Reggio Emilia”.
 
ZOOM GARA3
 
REGGIO EMILIA-Milano 81-72 (22-18, 21-15; 15-18, 23-21)
 
MVP: 20 A.Della Valle, p17 1/3 3/8 tl6/8 4r 3pe 4re 5a, 32′. MVP Milano: 15 p.m.: M.Kalnetis, p13 2/4 2/5 tl3/5 6r 1pe 2a, 24′; 13 J.McLean, p13 6/7 tl1/2 3r 1re 1sc, 20′; A.Cinciarini, p9 3/3 1/3 da3 tl 0/1 4r 2pe 4re 4a, 24′
 
MIGLIOR MARCATORE: 20 D.Lavrinovic 7/9 1/2 da3 tl3/4 0r 2pe 2a Val15, 23; 14 K.Simon 3/4 2/5 da3 tl2/2 2pe 2a, 19′
 
MIGLIOR ITALIANO: 20 A.Della Valle p17; 15p.m.: A.Cinciarini, p9 3/3 1/3 da3 tl0/1 4r 2pe 4e 4a, 26′,
 
Tiro2: RE 17/31 54,8 – Mi 19/35 54,3 . Tiro3: 10/28 35,7 – 8/23 34,8. Tiri Liberi: 17-25 68 – 10/19 52,6. Rimbalzi: 35-32. Perse: 28 (16 Re, 12 Mi). Assist: 41 (22 Re, 19 Mi). Recuperate: 7-8. Falli 23-24. Punti starter 31-39, Panchina 38-40. Valutazione: 86-79, +7. ITALIANS: Punti: 31-11; Valutazione 49-16.
 
A cura di Enrico Campana

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