Tadej Pogacar: “Una corsa contro me stesso”. Giulio Ciccone: “Persi 15 anni di vita”

Articolo di Martino Davidi

Le parole del fuoriclasse sloveno, che ha conquistato la sua seconda maglia iridata consecutiva, e del migliore degli azzurri.

Il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar celebra così il suo secondo titolo consecutivo di campione del mondo conquistato a Kigali dopo 104 km di fuga, 66 in solitario.

“Questa vittoria mi riempie di pura gioia. Anch’io ho accusato la stanchezza negli ultimi giri. È diventata una corsa contro me stesso come lo scorso anno”.

Giulio Ciccone, classificatosi sesto a quasi sette minuti da Pogacar, è stato nettamente il migliore della squadra azzurra. Ecco le sue parole.

“Oggi ho perso 15 anni di vita in sole 6 ore: una delle giornate in bici più dure di sempre, una sofferenza atroce. Abbiamo faticato moltissimo, forse anche a causa del clima. É stata una gara al limite delle forze”.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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