
Ormai il numero 1 al mondo indossa sempre il manicotto sul braccio destro: c'è un motivo specifico.
Ormai ci siamo abituati a vedere Jannik Sinner con il manicotto al braccio: prima era nero, poi, per il troppo caldo, il campione ha virato sul bianco. L’utilizzo dell’accessorio non è semplicemente per motivi estetici e Matteo Tinelli, fisioterapista che ha curato tra gli altri Holger Rune e Brandon Nakashima, l’ha spiegato al Corriere della Sera.
“Ogni movimento del braccio genera piccole vibrazioni che, se ripetute nel tempo, possono affaticare muscoli e tendini. Il manicotto contenitivo agisce come una seconda pelle: avvolge il braccio e attenua queste vibrazioni, riducendo lo stress meccanico e prevenendo quei microtraumi che
spesso si trasformano in infiammazioni o dolori” ha spiegato.
“Inoltre rende anche il gesto più fluido ed efficiente: meno energia dispersa in vibrazioni inutili significa più forza trasferita al movimento. Nel tennis, ogni volta che la racchetta colpisce la palla, una serie di onde si propaga lungo il braccio; il manicotto aiuta a dissiparle, alleggerendo il carico su gomito, avambraccio e spalla. Un altro vantaggio è che il manicotto si integra perfettamente con i diversi tape funzionali usati per sostenere articolazioni o muscoli”.
“Il manicotto contenitivo favorisce anche il drenaggio linfatico e aiuta a ridurre il gonfiore – ha continuato a spiegare Tinelli -. In questo modo si limita l’edema che può insorgere dopo sforzi intensi o piccoli traumi muscolari. Questo non solo allevia dolore e rigidità, ma accelera anche il recupero e il ritorno in campo”.
“Il bendaggio elasto-compressivo è stato utilizzato anche da Novak Djokovic, al rientro dall’operazione al menisco a Wimbledon 2024, e da Carlos Alcaraz, quest’anno, in occasione degli Internazionali d’Italia, dopo l’infortunio alla coscia. Offre benefici simili a quelli per l’arto superiore, ma può essere applicato anche a ginocchio o coscia, adattandosi a diverse esigenze”.