La sfida tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a Torino? Si è già giocata anche se ufficialmente il torneo non è ancora iniziato (si parte domenica 9 novembre).
C’era una coda lunghissima infatti fuori dall’Inalpi Arena già alle 10.30 per questo faccia a faccia annunciato per venerdì.
Chi il biglietto ce l’aveva già, chi cercava di accaparrarsi gli ultimi tagliandi per la Galleria Filadelfia Est, a 20 euro.
La Tribuna Filadelfia Est, quasi 2000 posti, era esaurita.
Il n.1 e il n.2 del tennis, intanto, lontano dagli sguardi dei non addetti avevano cominciato a scaldarsi un’ora prima, sul campo n.1.
A presenziare solo i team, al completo però, pronti a ritoccare con la limetta qualsiasi dettaglio cercasse di deviare dalla perfezione.
Gli spagnoli per primi, con Juan Carlos Ferrero e Samuel Lopez che si muovevano sempre appaiati.
Carlos sfoggia questa nuova pettinatura, biondo platino al centro della testa, scuro-rasata ai lati, e una t-shirt nera, con la sua caricatura disegnata sulla schiena.
Dall’altro lato del campo Sebastopoli, Sinner è, come sempre, la sua antitesi: più filiforme e classico, t-shirt verde bottiglia, pantaloncini e cappellino di un bel blu.
Tutto intorno la premiata ditta: i coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi, il preparatore Umberto Ferrara, con il nuovo fisio argentino Alejandro Resnicoff e l’osteopata Andrea Cipolla.
Si parte con gli scambi sulla direttrice centrale del campo, quelli classici nel riscaldamento che salgono presto di intensità.
Dopo qualche minuto, la prima sfida, come due ragazzini: parte uno scambio di soli rovesci tagliati, in back, e nessuno vuole sbagliare.