La tennista azzurra ha parlato anche del campione altoatesino in una intervista: "Ha fatto un incredibile lavoro mentale"
Martina Trevisan ha parlato anche di Jannik Sinner in una intervista a Fanpage: la tennista azzurra ha rinnovato la sua stima per il campione altoatesino, che nel 2025, appena dopo il rientro dai tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, ha giocato due finali di fila al Roland Garros e a Wimbledon, passando dalla tremenda beffa del torneo parigino alla gioia immensa per il primo trionfo sull’erba londinese. Dietro a questo incredibile recupero dell’Azzurro c’è un lavoro incredibile, sottolinea Trevisan.
“Noi tennisti conviviamo con tutto questo, chi più chi meno e in situazioni diverse, perché Jannik è in una posizione chiaramente amplificata. Però dipende molto dalla persona: ognuno vive emozioni, trofei e sconfitte nella propria dimensione. Anche Anisimova, per esempio, ha dovuto fare un lavoro mentale enorme per ritornare. Jannik a Parigi era avanti 40-0, aveva il servizio sul risultato di 5-3, poi sul servizio di Alcaraz 40-0, e quindi ancora 5-4 al servizio. In una partita così è un grande vantaggio”.
L’Azzurro ha dovuto sostenere un enorme lavoro, soprattutto sulla testa, per presentarsi a Wimbledon al meglio dopo lo choc parigino: “Credo abbia fatto un lavoro mentale enorme per arrivare pronto a Wimbledon e non farsi tornare i fantasmi di Parigi”. Trevisan ha anche espresso un’opinione sulla Battaglia dei Sessi che sta per andare in scena tra Sabalenka e Kyrgios: “Penso che dal punto di vista uomo-donna ci siano differenze abissali, soprattutto a livello fisico e di forza. È ovvio che una top 100 femminile possa lottare e anche perdere contro uno junior maschio, ne sono consapevole”.
“Sabalenka-Kyrgios sarà molto spettacolo, molto basato sull’intrattenimento e, secondo me, può attirare attenzione e visibilità. Non ho problemi con questo. Però mettere uomo e donna a confronto in uno sport del genere significa che l’uomo è sempre avvantaggiato, perché ha capacità fisiche che noi donne non possiamo avere”.
Sul momento del tennis femminile italiano: “Tutte stanno lavorando molto bene, anche se la classifica può sembrare un po’ meno bella, come per Lucia Bronzetti, che è 105. Non essendo all’interno del circuito, le persone pensano che essere 105 sia un disastro, ma la classifica va anche in base alla vita. Ci sono momenti in cui giochi un po’ peggio, hai da difendere più punti, sei più nervosa, il tuo momento di vita è diverso, quindi sei un po’ più frastornata e non sei totalmente focalizzata su quello che devi fare”.