Jannik Sinner, le parole di Darren Cahill sono più di un indizio per il futuro

Articolo di Martino Davidi

Il supercoach australiano ha definito un grande obiettivo per il fuoriclasse altoatesino, confermatosi campione delle ATP Finals.

Il bello, per Jannik Sinner, deve ancora venire: a dirlo esplicitamente è stato il supercoach del fenomeno di Sesto Pusteria, Darren Cahill, a margine della vittoria contro Carlos Alcaraz nell’atto conclusivo delle ATP Finals. E l’ipotesi di una separazione fra Cahill e Sinner, già smorzata prima di Torino dallo stesso Cahill, sembra ormai sempre più remota.

“Come ho già detto in altre occasioni, stiamo lavorando per far sì che Jannik giochi il suo miglior tennis quando avrà 28, 29 o 30 anni – ha detto Cahill davanti ai cronisti in quel di Torino -. Già adesso è efficacissimo ma, anche se può sembrare difficile da credere, i margini di miglioramento sono ancora molto alti”.

“Cerchiamo da imparare dai migliori, studiando il modo di affrontare le situazioni di Federer, Nadal e Djokovic – ha aggiunto il supercoach di Sinner -. Il nostro obiettivo è di far sì che una volta in campo Jannik possa applicare più pressione possibile all’avversario, per metterlo in difficoltà sin dai primi colpi”.

“Io e il team stiamo lavorando per creare le basi di una carriera straordinaria – ha spiegato ancora Cahill -. Già le vittorie ottenute, comunque, sono fantastiche e vincere a Torino davanti al pubblico italiano lo è ancora di più. Quella contro Alcaraz è stata la vittoria di una squadra contro un tennista fantastico. In finale hanno dato tutto entrambi, hanno giocato a un livello altissimo”.

Grande appassionato di sport, è stato un discreto lanciatore di peso ma ha dovuto smettere per problemi ai tendini. Ciò non gli ha impedito di mantenere i legami con il magico mondo dell’atletica. Gli piace scrivere, ma anche leggere: il suo autore preferito è Stephen King e spera di poterlo incontrare un giorno.

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