Jannik Sinner (e Matteo Berrettini), ora tocca a Massimo Gramellini

Anche Gramellini dice la sua

Anche Massimo Gramellini, sul Corriere della Sera, ha detto la sua su Jannik Sinner e Matteo Berrettini, due dei volti del mondo del tennis più noti anche al di fuori dal campo di gioco, prendendo spunto da recenti dichiarazioni di un raccattapalle americano, che ha promosso i due atleti del Bel Paese.

“La ristretta lista dei gentili nella buona e nella cattiva sorte comprende i nostri Sinner e Berrettini, ed è stupefacente che tra gli italiani da esportazione ce ne siano due così lontani dallo stereotipo che ci dipinge arroganti con gli umili e servili coi potenti” ha tra l’altro sostenuto Gramellini.

“Sinner, in particolare, è popolarissimo tra i raccattapalle di mezzo mondo da quando ha tenuto l’ombrello a una rappresentante della categoria durante un’interruzione temporalesca, chiedendole se giocasse a tennis e come funzionasse il suo lavoro” ha aggiunto, concentrandosi in particolar modo sull’episodio accaduto a Indian Wells, durante l’interruzione del match contro Carlos Alcaraz.

“Essere interessati a ciò che dicono e fanno gli altri, o almeno darne l’impressione: in parte a Sinner verrà naturale, ma immagino che, come tutto il resto, sia anche frutto di duro allenamento” ha quindi proseguito Gramellini.
“Avendo perso ogni speranza di imitare il suo diritto, mi accontenterei di imparare la sua gentilezza” la conclusione del giornalista.

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