Il pilota della McLaren è entusiasta dopo il suo primo titolo iridato: "Non pensavo che avrei pianto, e invece piango"
Lando Norris si laurea campione del mondo di Formula 1 per la prima volta in carriera: il pilota inglese della McLaren ha mantenuto il sangue freddo nell’ultima gara della stagione ed ha ottenuto i punti che gli servivano per trionfare. Al termine della gara non è riuscito a trattenere l’emozione:”Oh mio dio, abbiamo fatto la storia. Grazie ragazzi, ti voglio bene mamma. Non sto piangendo… Non pensavo che avrei pianto, invece piango. E sono fiero di far piangere tante persone: è stato un percorso lungo e voglio ringraziare il team e la mia famiglia, che mi ha sostenuto fin dall’inizio. E’ una gioia da impazzire”.
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“Mi congratulo con Oscar Piastri e Max Verstappen, è stato un onore e ho imparato tanto da entrambi. È stata un’annata lunga ma ce l’abbiamo fatta. Cosa ho pensato durante la gara? Ho provato a non pensarci, è stata una gara molto lunga, sapevo che sarebbe stata lunga, può succedere sempre tutto in F1, ho provato ad alzare il ritmo alla fine, volevo lottare fino alla fine. Sono troppo felice. L’investigazione sul sorpasso a Tsunoda? Non ero preoccupato, sapevo che quello che avevo fatto era corretto. È stato un percorso lungo con la McLaren, siamo insieme da tanti anni, abbiamo passato momenti molto difficili, ma ora ce l’abbiamo fatta”.
“E’ stato un lungo viaggio con la McLaren, sono con loro da nove anni e abbiamo attraversato molti momenti difficili e molti momenti belli. Per me è stato un grande successo riportare loro qualcosa, ed è il loro primo titolo piloti in molti, molti anni, quindi sento di aver fatto la mia parte per la squadra quest’anno e sono molto orgoglioso di me stesso per questo. Sono ancora più orgoglioso per tutti coloro che spero di aver fatto piangere”. Norris ha ribaltato la sua sorte nel corso della stagione, dopo una prima metà d’anno non così positiva: “Sono riuscito a recuperare il distacco, portarmi in vantaggio e fare le prestazioni che servivano per vincere”.
“Le mie prestazioni migliori sono arrivate quando le cose non sono andate come speravamo”, ha sottolineato il britannico.
