Riccardo Patrese non ha nascosto qualche stoccata all'ambiente del Cavallino, soprattutto nei confronti di Frederic Vasseur.
È ancora tempo di processi in casa Ferrari, dopo un Mondiale 2025 di Formula 1 che ha regalato pochissime soddisfazioni ai tifosi della Rossa: una sola vittoria a livello di Sprint Race con Lewis Hamilton in Cina, a inizio stagione, dopodiché poco o nulla, con il solo Charles Leclerc capace di salire, talvolta, sul podio. Un andamento, quello di quest’anno, che ha fatto storcere il naso anche a tanti addetti ai lavori, come testimoniato dalle parole di Riccardo Patrese sulle colonne del Quotidiano Nazionale: l’ex pilota di Shadow, Arrows, Brabham, Alfa Romeo, Williams e Benetton non ha nascosto la propria severa opinione, alimentando il dibattito.
“Onestamente io fatico ad essere ottimista per il 2026 del Cavallino. La Ferrari è reduce da una stagione deludente” spiega, senza troppi giri di parole, il padovano, una volta secondo e due volte terzo nel Mondiale, sempre al volante della Williams. “Vasseur? Adesso si gioca tutto, è lì da gennaio 2023, il tempo per costruire lo ha avuto. In generale, a me Fred fin qui è parso poco reattivo di fronte alle difficoltà. In Formula Uno, come in qualunque azienda top, è indispensabile creare un gruppo di lavoro affiatato. Questo è il compito che deve svolgere un team principal. Dopo di che, c’è dell’altro: alla Ferrari serve un leader tecnico importante”.
C’è poi la questione legata all’adattamento faticoso di Lewis Hamilton alla SF-25: per Patrese il brtiannico è tutt’altro che un pilota “finito”, ma va gestito diversamente: “Ha battuto tutti i record in F1, ha vinto sette mondiali – ha spiegato ancora l’ex pilota di F1 -. A uno così devi dare una monoposto competitiva, se no si smonta. Mettete Lewis su una Ferrari almeno vicina al team più forte e vedrete che se la gioca ancora. Leclerc? Se la gioca sempre ma non ha mai avuto il mezzo giusto. Ha fame di trionfi e ne comprendo la frustrazione, le poche volte che sbaglia dipende dalla voglia tremenda che ha addosso”.
Le parole di Riccardo Patrese mantengono dunque vivo il dibattito che coinvolge la Ferrari e i suoi tifosi, oltre che tutti gli appassionati di morotsport. Una discussione che parte dai risultati in pista, ma va anche oltre: da un lato c’è chi punta il dito sul muretto, ritenendo che la gestione tecnica e strategica non sia stata all’altezza delle ambizioni, dall’altro non manca chi concentra l’attenzione sui piloti, tra l’adattamento complicato di Hamilton e la frustrazione di Leclerc.
Per arrivare a ogni risposta bisognerà però attendere la fine della pausa invernale e, più che i primi test, il primo Gran Premio del 2026, in programma a inizio marzo all’Albert Park di Melbourne, in Australia, quando le nuove vetture, realizzate seguendo i rinnovati regolamenti tecnici, scenderanno in pista per contendersi i primi punti della stagione.