
L'ormai ex team principal della scuderia austriaca ha raggiunto un accordo per interrompere il contratto inizialmente valido fino al 2030.
Anche se l’addio era stato annunciato diverse settimane fa e si era concretizzato con l’arrivo di Laurent Mekies al muretto della Red Bull, è arrivato soltanto nella giornata di lunedì l’annuncio ufficiale della separazione definitiva fra la scuderia austriaca con base in Gran Bretagna e l’ex team principal Christian Horner. Quest’ultimo ha voluto rivolgere un messaggio di commiato alla realtà per cui ha lavorato per vent’anni.
“Guidare il team della Red Bull Racing è stato un onore e un privilegio – ha detto -. Quando abbiamo iniziato nel 2005, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare il viaggio che ci aspettava, i campionati, le gare, le persone e i ricordi che avremmo creato. Sono incredibilmente orgoglioso di ciò che abbiamo raggiunto come squadra, battendo record su record e raggiungendo traguardi che nessuno avrebbe mai creduto possibili: porterò tutto questo con me per sempre”.
“La mia più grande soddisfazione, comunque, è stata quella di aver messo insieme e guidato personalmente un gruppo straordinario di persone talentuose e determinate – ha poi aggiunto -, vederle crescere come sussidiaria di un’azienda di bevande energetiche e affrontare, battendoli, alcuni dei più grandi marchi automobilistici del mondo.
Horner ha poi augurato buon lavoro al suo successore Mekies e ai piloti Max Verstappen e Yuki Tsunoda, ringraziando inoltre la dirigenza della Red Bull, a iniziare dalla famiglia Mateschitz, e i tifosi che la realtà entrata in griglia nella stagione 2005, rilevando la Jaguar, ha visto aumentare di anno in anno.
L’addio di Horner porterà a una lauta buonuscita, secondo fonti citate dalla versione internazionale di ‘Motorsport.com’: la cifra non è stata resa pubblica, ma si parla di un accordo superiore ai 70 milioni di dollari (circa 60 milioni di euro). Una cifra da record per l’interruzione di un contratto che, inizialmente, avrebbe dovuto avere validità fino al 31 dicembre del 2030.