
Il portiere titolare della Nazionale e il suo vice giocano entrambi in Inghilterra: prima di Donnarumma e Vicario, però, tanti sono stati i flop.
Gigio Donnarumma, dopo la turbolenta chiusura con il Paris Saint-Germain e la paura di vivere lontano dal campo la stagione che conduce ai Mondiali 2026, riparte dal Manchester City e dalla Premier League. Curiosamente raggiungerà nel campionato inglese il suo vice in Nazionale, Guglielmo Vicario. E i due sembrano destinati ad esorcizzare un vecchio sortilegio: quello delle difficoltà spesso affrontate dai portieri nostrani in Inghilterra.
Se infatti Carlo Cudicini (fortemente voluto da Gianluca Vialli nel suo Chelsea già dal 1999 e protagonista per quattordici stagioni in Inghilterra) divenne un simbolo della Premier League, a tanti altri numeri 1 italiani il trasferimento oltremanica ha portato decisamente meno fortuna. Non è probabilmente il caso di Marco Ambrosio, che di Cudicini fu il vice nel 2003 non sfigurando, ma esempi negativi in tal senso non mancano.
Il più celebre resta probabilmente quello di Massimo Taibi, che dopo un promettente debutto al Manchester United nel 1999 incappò in una giornata nera che gli costò il posto dopo appena quattro presenze con i Red Devils. Tornando a Londra, mm sponda Arsenal, andò paradossalmente ancora peggio a Emiliano Viviano e Daniele Padelli: una sola presenza in campionato per entrambi. Il più fortunato tra gli italiani in maglia Gunners resta Vito Mannone, chiamato in causa per 15 volte da Arsene Wenger tra il 2009 e il 2013.
Fu invece titolare nell’Ipswich Town del 2001 Matteo Sereni, ma per lui e la sua squadra arrivò la retrocessione in Championship. Infine i casi più recenti: il passaggio di Marco Amelia al Chelsea di José Mourinho nel 2015 e quelli di Pierluigi Gollini all’Aston Villa prima e al Tottenham poi, incidendo solo a Birmingham. Quindi Vicario e, dal 1° settembre 2025, Gigio Donnarumma.