Polemica Dybala, Allegri imbestialito

Negli ambienti vicini alla Juventus sta impazzando il tormentone Paulo Dybala: c’è chi vorrebbe vederlo in campo con più costanza e con più minutaggio, anche a fronte dei circa 40 milioni di euro sborsati per prelevarlo dal Palermo.

Nella conferenza stampa della vigilia della sfida con l’Atalanta, il tecnico livornese è sbottato sull’argomento: “C’è stato un processo mediatico nei miei confronti su Dybala. E’ il giocatore che ha giocato più di tutti tra gli attaccanti. Detto questo ha ottime qualità e avrà grande futuro. L’anno scorso era il leader del Palermo e non vuol dire addossargli le stesse responsabilità del Palermo. Chi l’ha fatto, ha sbagliato. Deve dare il suo apporto senza avere grosse responsabilità. Ho sempre gestito i giovani. Dybala deve essere trattato come un giocatore normale”.

L’attaccante argentino con ogni probabilità partirà dall’inizio contro la ‘Dea’: “Con l’Atalanta può partite dall’inizio. Io sono l’allenatore, poi se Dybala l’hanno pagato 40 milioni non è un problema mio. Io valuto i giocatori e tra l’altro, dimostrazione, che ha giocato. Quindi tutto questo casino poteva venire se Dybala arriva e non fa nemmeno una presenza. Che poi viene messo in difficoltà anche il ragazzo. E quindi gli vengono addossate delle responsabilità”. Le uniche altre due scelte sicure di formazione sono Gigi Buffon tra i pali e Juan Cuadrado in panchina – perlomeno dall’inizio – come confessato dallo stesso Allegri.

“La cosa che non mi è piaciuta e mi ha dato fastidio, è che sono state scritte delle cose inesatte, questa è la cosa che… allora uno scrive le cose esatte e io poi posso essere attaccato sul mio operato, questo è poco ma sicuro. E accetto le critiche come le ho sempre accettate da tutti. Ma su certe cose devo essere attaccato per giusta causa, non perché magari a qualcuno sono antipatico”, ha concluso sul tema Dybala.

Il presidente Andrea Agnelli ha riservato parole dure per l’avvio a rilento della Juventus in campionato: “La Juve deve avere più punti. E quello che ha detto il presidente è giusto. Nonostante i cambi, la Juve non può essere al 14esimo posto”.

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