Piazza: “Il Parma? Non era un buon affare”

La sua offerta è stata una delle ultime speranze cui provarono ad aggrapparsi i tifosi del Parma lo scorso mese di giugno, quando dopo il fallimento solo un benefattore pronto a salvare il titolo sportivo avrebbe potuto evitare il declassamento tra i dilettanti.
 
Mike Piazza c’ha pensato, salvo poi ritirarsi, e in quel momento si è capito che non ci sarebbe stato nulla da fare. Meno di un anno dopo, i crociati sono già tornati tra i professionisti grazie al “calcio biologico” voluto dal presidente Nevio Scala e dal pool di imprenditori locali che hanno fatto ripartire il pallone in città, mentre il nome di Piazza è stato più volte associato a vari club, tra cui il Como e la Reggiana.
 
L’ex campione italo-americano della Mls di baseball è tornato indietro nel tempo, parlando alla rivista statunitense “Haute Living” di quanto sia andato davvero vicino a rilevare il club: “Quando ho smesso di giocare ho avuto un ruolo da allenatore-consulente presso la Nazionale italiana di baseball: mi sono innamorato subito dell’Italia e ci ritorno spesso – racconta Piazza – Ho cercato opportunità di investimento nello sport, quindi mi sono informato per capire quale fosse l’occasione migliore. Alla fine ho pensato fosse l’acquisto di un club, così ho guardato a una squadra di calcio che stava fallendo, il Parma. E’ stato un club davvero prestigioso, un tempo, aveva davvero grandi giocatori, credo abbia vinto anche una coppa europea nella sua storia. Così ho chiesto la visione dei conti in compagnia di alcuni investitori, ma, semplicemente, non era un buon affare. Adesso cerco un altro progetto, ma voglio tenere un basso profilo, dato che sto considerando molte cose”. Chissà cosa penseranno i tifosi dopo aver letto la frase “credo abbia vinto anche una coppa europea nella sua storia”.
 
E mentre sfuma quindi la voce su un possibile ingresso in società di Piazza, di certo adesso i rimpianti stanno a zero. O forse sono tutti dalla parte di Mike…

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