L'ennesimo stop contro il Torino riapre la discussione sulla fragilità dell'argentino. Ha saltato tantissime partite.
Paulo Dybala si è fermato un’altra volta. Nella gara con il Torino, l’argentino ha accusato un problema fisico ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Dai primi esami, pare che sarà costretto a saltare due partite, quindi non ci sarà per il Derby di domenica 21 settembre.
Un bel guaio per il tecnico Gian Piero Gasperini che sa perfettamente quanto sia importante avere la Joya al meglio della condizione per puntare a traguardi prestigiosi. Il problema è che il fuoriclasse argentino sta collezionando una serie infinita di infortuni che, di fatto, ne stanno condizionando la carriera.
Un dato allarmante: l’ultima volta che l’argentino è riuscito a scendere in campo in almeno 30 delle 38 giornate di Serie A risale alla stagione 2019/20, quando collezionò 33 presenze nel massimo torneo italiano con la casacca della Juventus.
Da allora, l’argentino ha dovuto fare i conti con tantissimi stop. La scorsa stagione, a causa soprattutto della lacerazione tendinea accusata a metà marzo, non è stato disponibile per ben 150 giorni. L’anno prima, sempre in giallorosso, sono stati 101 i giorni in cui è rimasto fermo. Nella sua prima annata alla Roma, ha dovuto rinunciare a 20 gare. Nei due anni seguenti, sono state 16 le partite in cui non ha potuto giocare.
Dati che preoccupano molto. Il talento di Paulo Dybala non è mai stato in discussione ma pare sempre di più un fuoriclasse di cristallo. La missione di Gian Piero Gasperini è capire come fare per centellinarlo così da evitare che salti troppe partite.
