Kovacic all’attacco. Di Mancini

Le picconate di Mateo. La Madrid di Kovacic è stata finora una mezza delusione. Una sola partita di livello, contro l’Athletic Bilbao, e tanta panchina, ruolo per il quale, Florentino Perez dixit, il Real lo ha comprato, versando 35 milioni sonanti all’Inter proprio sul finire del mercato.
 
Chi abbia fatto l’affare è ancora oggetto di discussione, ma il ragazzo non ha dubbi. Dopo le parole al miele delle scorse settimane (“Spero che l’Inter vinca lo scudetto), il golden boy croato, impegnato con la propria Nazionale in lotta per un posto agli Europei nel girone dell’Italia, ha vuotato il sacco dei sassolini in un’intervista al quotidiano Sportske Novosti, prendendosela con l’allenatore.
 
“Non ho mai avuto rapporto con Mancini, né positivo né negativo. Non so cosa abbia pensato quando sono andato via, a me non ha detto niente, non sono neppure sicuro che lui mi volesse in squadra. Quando me ne sono andato mi ha detto che gli dispiaceva, ma io non ho mai avuto la sensazione che lui fosse contento di avermi in squadra”.
 
Insomma, ecco il colpevole del deludente rendimento dell’ex numero 10, e della difficoltà nel trovare la giusta posizione in campo.
 
Curioso ripensare al fatto che gli stessi problemi Kovacic li ebbe con Walter Mazzarri e allora Mateo allarga il concetto agli allenamenti italiani: “Venire al Real è stata la scelta migliore, qui si lotta per vincere tutto, il livello è molto più alto rispetto all’Inter. E poi in Italia gli allenamenti sono noiosi, ci sono troppe sedute senza pallone”.
 
Dopo gli strali di Rafa Benitez, quindi, ecco quelli di Kovacic: al Bernabeu l’Inter non è certo popolare.
 

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