Jacobone si aspetta una decisione

Il leader del movimento “Milanisti non Evoluti” nonché noto opinionista a tinte rossonere, Alessandro Jacobone, con Sportal.it parla della situazione del Milan e del suo allenatore Gennaro Gattuso.

Alessandro, venendo subito al punto. Come giudichi la situazione di classifica dei rossoneri e le voci che vedono la panchina di Gennaro Gattuso, traballare già a fine settembre?

A due giorni dalla delusione per il risultato di San Siro contro l’Atalanta di Gasperini, ancora non mi capacito di come si sia potuto perdere punti così preziosi per il raggiungimento di quello che è il nostro obiettivo primario, la qualificazione alla Champions League. La mancanza di continuità durante le gare ci sta costando tanto, anzi troppo. Urge trovare una soluzione al più presto, ma siamo sicuri che questo si traduca in un necessario cambio di allenatore? Nelle passate stagioni abbiamo cambiato più allenatori che giocatori, negli ultimi due anni addirittura due volte proprietà, ma i difetti di inizio stagione sono rimasti una costante. Ci penserei bene, prima di rimettere tutto in discussione.

Fiducia a Gattuso allora? Non fosse stato un ex giocatore del Milan avrebbe ugualmente ottenuto tanta comprensione da parte tua? Qualcuno te l’ha buttata lì su Facebook…

Queste sono le favelle da social. Il sottoscritto ha duramente criticato Pippo Inzaghi durante la sua permanenza sulla panchina rossonera. Eppure non è secondo a nessuno, ne tanto meno a Rino, in quanto a icona di un Milan al quale sono obbligatoriamente affezionato in quanto milanista. Gattuso tra l’altro non era neppure tra le scelte che avrei fatto una volta allontanato Vincenzo Montella, ne parlai in maniera confidenziale con l’ex direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Scelse lui contro il parere di tutti e io mi sono ritrovai costretto ad ammettere la mia miopia calcistica. Con gioia si intende. Il primo tempo di domenica inoltre, ha mostrato un Milan dalle idee chiare, alto ritmo e buon gioco collettivo. Se non ci fossero le basi di un buon lavoro svolto a Milanello, tutto questo non sarebbe mai potuto accadere. Errori nella gestione della partita? Certamente, ma chi ne è esente? Manca un centrocampista di qualità e una punta che possa sopperire alle assenze dei titolari in caso di infortunio. Colpa anche questa del mister? No, semplicemente stiamo costruendo un progetto che necessita tempo. Tempo che però non abbiamo perchè perso nelle passate stagioni. Da qui l’isteria collettiva, comprensibile ma a mio avviso esagerata. I black out di cui soffre il Milan sono però una costante. Quello avuto a Napoli, a Cagliari e contro l’Atalanta domenica scorsa sono costati punti che avrebbero potuto posizionare i rossoneri nel gruppo di testa.

Proseguire con questo andazzo potrebbe compromettere il percorso di crescita di questa società. Cosa ne pensi?

Sia chiaro, nei post partita delle gare da voi citate, ho spronato il mister a trovare soluzioni e rimedi per questa ‘patologia’. Ho criticato alcune sue scelte e decisioni durante il corso delle partite. Ma diciamoci la verità, se l’assist di Bakayoko avesse permesso a Higuain di portarci sul 3 a 1, quella che si è rivelata poi essere una scelta che ha comportato severe critiche da parte dell’opinione pubblica si sarebbe miracolosamente trasformata in motivo di plauso per l’allenatore. Il calcio è fatto di dettagli e situazioni da cogliere al volo. Detto questo, l’unica certezza è che non ci possiamo permettere di non centrare la qualificazione nell’ Europa che conta, lo sappiamo tutti, mister compreso. Se il malcontento dei tifosi non agevola il lavoro di Gattuso, ancor meno lo fanno le dichiarazioni della dirigenza. Leonardo ha chiaramente fatto capire che i bonus stanno terminando.

Può essere la strategia giusta per motivare il gruppo a dare ancora di più in tema di continuità e concentrazione?

Immaginare un Rino Gattuso non concentrato e bisognoso di stimoli è un esercizio di fantasia che non credo possa sfiorare nessuno. Al contrario, credo proprio che sia la pressione stessa a danneggiare un gruppo giovane che sta lentamente crescendo. Il popolo rossonero è diviso tra chi manterrebbe l’attuale allenatore e chi provvederebbe all’immediata sostituzione con il papabile Antonio Conte. Per il bene del Milan, credo che sia la dirigenza a dover prendere una decisione nel più breve tempo possibile. Confermerei Rino, ma se in via Aldo Rossi dovessero non avere le stesse mie certezze, allora che cambino subito. Perdere tempo, nella passata stagione, non ha portato a nulla.

 

 

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