Boni s’aggrappa all’ultimo obiettivo

A Enrico Boni è passata anche la voglia di parlare. E di polemizzare. La sconfitta del Parma sul campo della Virtus Entella, squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere e che aveva vinto solo una partita delle ultime otto, ha demoralizzato l’opinionista-tifoso, più deluso che mai nella sua rubrica settimanale su Sportal.it.

Non che i successi su Foggia e Pescara lo avessero illuso, ma la discontinuità dei crociati ha meravigliato anche un critico come lui…: “Non si sa più cosa dire. È stata una sconfitta bruttissima, arrivata in quello che si pensava fosse il miglior momento della stagione. Siamo a un centimetro dall’essere fuori dalle prime otto che vanno ai playoff, è la decima sconfitta su trenta partite. Sono dati eloquenti. Dopo Pescara qualche ottimista si era spinto a sognare di inserirsi nella lotta per la promozione diretta, io direi che bisogna lottare con i denti per difendere l’ottavo posto: il calendario non è proibitivo, ma dopo Chiavari queste considerazioni lasciano il tempo che trovano. Non andare agli spareggi sarebbe un dramma sportivo, una catastrofe assoluta”.

Fuori tempo, ormai, parlare di un cambio di guida tecnica. Boni mette sullo stesso piano le responsabilità di Roberto D’Aversa e della società: “Ancora una volta ho sentito degli alibi da parte dell’allenatore, sul campo sintetico. La realtà è che questa squadra non ha cattiveria, i giocatori sembrano demotivati. Non ho neppure più la forza di chiedere la testa del tecnico, ormai la società ha fatto una scelta ben precisa, confermando l’allenatore in una fase in cui nessuno lo avrebbe fatto. Se ne devono assumere la responsabilità. Capiremo se tutto questo è successo per debolezza o indecisionismo”.

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