Boni cambia obiettivo: “Il Parma è senza società”

Il Parma tocca a Empoli il punto più basso della propria stagione. La terza sconfitta di un inizio di 2018 da dimenticare relega i crociati ai margini della zona playoff, ma non costa il posto a Roberto D’Aversa. La posizione dell’allenatore non è salda, dalla società non escono più frasi rassicuranti, ma il ribaltone tecnico tanto invocato dai tifosi non si è materializzato.

Pur essendo tra i principali accusatori del tecnico, tuttavia, Enrico Boni cambia obiettivo nella sua rubrica settimanale per Sportal.it: “Di D’Aversa non parlo più, ho già detto tutto. Preferisco concentrarmi sulla società, che purtroppo non c’è. Il Parma è un club acefalo, non ci sono una proprietà e una società all’altezza della situazione. Mi domando perché i cinesi abbiano comprato il Parma se poi si devono fare figure come quelle di Empoli: Carra non parla, Faggiano non parla e viene mandato in sala stampa Malmesi, un consigliere, che dice ‘Siamo tutti in discussione, dal presidente in giù’. Ma cosa significa?”

Le responsabilità di D’Aversa sono evidenti, ma Boni non infierisce: “L’allenatore è in stato confusionale e ha limiti tecnici chiari, la squadra non lo segue, ma va aiutato e l’unico modo per farlo è sollevarlo dall’incarico – dice Boni, che lancia una nuova ipotesi in caso di esonero – Io mi rifiuto di credere che non ci siano i soldi per un terzo staff tecnico, altrimenti le campagne acquisti faraoniche a cosa sarebbero servite? Credo che qualora la situazione precipitasse la panchina potrebbe essere offerta a Crespo, che adesso ha solo un ruolo onorifico”.

La conclusione è amara: “Siamo sotto il punto a partita, ma la cosa più preoccupante è ciò che accade fuori dal campo: nessuno si prende le proprie responsabilità, si sentono solo frasi fatte. Mi spingo a dire che dopo la stagione del fallimento è il momento peggiore della pluricentenaria storia del club”.

Articoli correlati