Bartolomucci sono – 15 febbraio 2016

Fra Sanremo e campionato ne abbiamo viste di ogni. Uso subito una battuta che sarà o è stata super sfruttata: gli unici Conti che tornano, in senso letterale e pratico sono quelli di Sanremo, più di sei milioni di attivo in bilancio, ascolti ottimi e consenso pressoché generale. Rispetto al campionato non hanno vinto i soliti favoriti e anche stavolta altra massima che ritorna: vincono gli Stadio. Il calcio ci mette quindi lo zampino. Mi hanno anche spiegato che il nome del complesso non è Gli Stadio, ma Stadio e basta. Una bolognese, Curreri e soci hanno accompagnato spessissimo il primo Dalla, un’altra sorpresa bolognese visto e considerato che, gli osservatori,  pochi mesi fa davano i rossoblù spacciati e quelli ora puntano all’Europa. Il motivo che ha vinto Sanremo racconta di un padre che parla a sua figlia, tutto molto romantico e anche toccante. E  non ci credevano nemmeno loro. Continuavano a chiederselo “Ma abbiamo vinto?”, più o meno come quelli della Fiorentina domenica sera che quasi allo scadere grazie ad un flipper sottoporta hanno preso tre punti e terzo posto in solitario.
 
Sapete che alla fine delle gare ci si confronta con amici e colleghi. Sabato, dopo Juve Napoli, ho scritto ad un’amica, ho scritto che quella sconfitta potrebbe costare cara al Napoli in termini psicologici le mi ha risposto con una canzoncina: “Nel momento culminante del finale travolgente miez’a tutta chella gente, se fumarono a Zazà…Dove sta Zazà”.
 
Potenza del Festival e dello spirito canoro. Si avvicina la Champions. Ho letto dei tanti infortuni nel Bayern Monaco…Certo che sia la Juventus sia la nuova Roma targata Spalletti non mi sembra che partano battute. Il disegno della classifica propone in testa sei squadre di livello buone per l’Europa, quella del prossimo anno ovviamente.
 
Manca l’Inter che sembra in caduta libera. Le sfugge di mano la gara nel finale, è accaduto troppe volte ed anche se qualche attenuante può arrivare da alcuni arbitraggi “nevrotici” quello che non si capisce (già detto in altra puntata) è perché Mancini continui a sperimentare, per la prossima gli mancheranno Telles, Medel e Kondogbia (vuoi vedere che la spunta?).
 
Due parole sulla Roma e sul lavoro di Spalletti. Conosco colleghi (giornalisti) molto abili in cucina. Cucina nel senso giornalistico, ecco Luciano è uno a cui non sfugge nulla ed è pronto a bacchettare tutti nella preparazione e nell’allestimento di una partita. Ci voleva. Durerà. A stretto giro le verifiche. Stesso dicasi per il Milan di Sinisa che ha installato il nuovo motore Honda e mi sembra più rapido ed efficace. Bella lotta sino alla fine. Juve, Fiorentina, Roma e Milan in crescita costante Napoli e Inter finiti al tappeto per due colpi d’incontro nel finale. Considerazione finale: avete notato come più che mai le gare durano sempre novantacinque minuti e sempre più spesso è proprio verso il triplice fischio che cambia il risultato Milan a parte è accadduto con tutte le prime. Segno di quell’equilibrio credenziale forte del nostro campionato.

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