Trasferta a Trento, Franco Ciani si aspetta colpi di clava

Franco Ciani si aspetta colpi di clava

Domenica sera L’Allianz Pallacanestro Trieste affronterà l’Aquila Dolomiti Trento nel posticipo della 24 ? giornata di Serie A. Franco Ciani ha commentato così la sfida: “Sicuramente il pregresso di questo ultimo periodo di campionato ci parla dello scontro tra due delle tre formazioni, a noi e Trento si aggiunge Cremona, che hanno fatto più fatica a raccogliere punti in questa fase dell’anno e vivono su tutto quello che sono riuscite a costruire nella prima parte della stagione. In questo momento per noi e i nostri avversari l’obiettivo principale è quello di riassaporare il piacere della vittoria e trovare un successo che possa rasserenare l’ambiente, dimostrando quale possa essere la via nuova per ritornare ad essere la formazione di pochi mesi fa”. 

“Premesso ciò, non mi aspetto una partita di fioretto ma un confronto a colpi di sciabola e clava, non sarà una sfida che piacerà agli esteti della pallacanestro ma uno scontro basato principalmente sull’aspetto agonistico. Questo è lo spunto su cui abbiamo lavorato in settimana, ricompattandoci su questa linea, ma soprattutto, aggiungo, come in vista del match in Trentino bisogna che a quanto pensiamo si debba fare come squadra sia aggiunto anche il contributo delle motivazioni personali che ognuno dovrà portare in campo”.

“Le motivazioni saranno una chiave decisiva per sopperire agli errori e portare a casa il successo. Nelle squadre che non riescono ad ottenere risultati uno degli scogli emotivi più difficili da superare è quello appunto di non rimanere ancorati ad una negatività, mettendosi alle spalle gli errori grazie ad uno sforzo collettivo. Proprio in questo senso non è importante ricordare la classifica o le vittorie passate ma far tornare alla mente come in quella parte dell’anno riuscivamo ad ottenere quei successi, quale fosse la nostra capacità di sopperire agli errori. Esempio tangibile di ciò è stato lo scontro dell’andata con Milano quando negli ultimi dieci possessivi offensivi i milanesi segnarono un solo canestro e, nonostante noi stessi non fossimo concreti in attacco, portammo a compimento una grandissima impresa proprio perché ad ogni errore che commettevamo riuscivamo a rispondere con una gran giocata difensiva all’insegna del sacrificio e del gioco di squadra”.

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