“Milano in Eurolega, nessun dubbio”

Matteo Cardinali ha intervistato per Sportal.it Eduard J Scott, Chief Operations Officer di Euroleague Basketball a Barcellona,  per approfondire il tema del giorno che potrebbe rivoluzionare gli scenari e gli equilibri del basket europeo, con la brusca rottura – dopo un fugace avvio diplomatico – del rapporto di collaborazione fra Euroleague e FIBA nato nel 2000. E suggellato con tanto di protocollo scritto a scadenze quadriennali per ridare slancio alle coppe inserendo nuove dinamiche e standard di marketing e comunicazione e diritti TV e la creazione in Barcellona un un’organizzazione (multieuropea) con tanto di sede  per gestire l’ attività di club di vetrina.
 
L’Euroleague, l’evento di punta che ha raccolto l’eredità della Coppa dei Campioni, è stato il parto dell’Unione Leghe Europee,  nuovo soggetto nella quale l’Italia ha avuto parte importante attraverso l’avvocato Porelli e Giorgio Buzzavo, firmatari della carta. Adesso FIBA, l’organismo mondiale, ha deciso di riprendersi le coppe europee e far nascere una sua Basketball Champions sul modello del calcio.
 
Uno degli scopi è armonizzare questa attività con la sua rivoluzione dell’attività delle nazionali con finestre stagionali per le qualificazioni dei vari tornei, a cominciare dal mondiale 2019. Ecco però sorgere problemi di calendario, anche per i campionati nazionali.
 
Se per la NBA questa rivoluzione non vale più di moscerino, diversa la piega che la faccenda ha preso in Europa. L’Euroleague ha messo a sorpresa sul tavolo un partner come l’IMG, multinazionale americana dello sport, che significa 900 milioni di euro investiti in 10 anni per bonus e minimo garantito quale avviamento per i singoli club. La FIBA muove invece le federazioni olimpiche che hanno chiesto aiuto ai CIO nazionali, come nel caso dell’Italia per cui il 17 marzo a Roma l’assemblea dei 16 club di A prima di votare la scelta di campo riceverà la visita di Malagò il quale ricorderà la sua posizione. E cioè l’attività delle coppe riguarda esclusivamente il perimetro della FIBA. Che è un modo elegante per far sapere che andare dall’altra parte è rischioso.
 
Da parte degli uffici di Jordi Bertomeu intanto è partita una denuncia alla Commissione Europea contro la FIBA per un clima intimidatorio. In questa intervista, Scott conferma che “minacce e sanzioni” non sono mancate anche al tempo della nascita dell’Euroleague, ribandendo tuttavia che il progetto partirà  dalla nuova stagione con i migliori 11 club d’Europa già sicuri. Fra questi l’Armani che a novembre, quando già questo conflitto era esploso, ha firmato un impegno pluriennale quale licenziataria. Cosa accadrà, adesso? Premiata per la sua grande storia e intangibile per la sua potenza economica, mentre  le sorelle meno belle e luccicanti sotto minaccia di sanzioni?
 
Siamo di fronte – se non in mezzo – a un ginepraio nel quale per la ragion di stato si trovano coinvolti, fragili birilli, i nostri club. Si tratta degli interessi di “Roma 2024”, dove i  voti del delegati europei sono nell’area FIBA e potrebbero essere decisi per battere la concorrenza di Parigi, Budapest, Los Angeles nell’assegnazione dei Giochi prevista l’anno prossimo nell’assemblea CIO.
 
Questa intervista cerca dunque di portare elementi nuovi, non mancano qua e là zone di penombra che fanno sembrare il “cantiere” ancor aperto (i nomi dei firmatari, i criteri delle 3 wild card, le formule, le date, ecc). Per il varo di un progetto di questa portata ci si aspettava almeno un memorandum se non un libretto, ma forse in questa “guerra fredda” ci si giustifica per timore di scoprire le proprie mosse. In ogni caso i nuovi format  (EuroleagueEurocup) contano sull’adesione certa di 40 club (avrebbero questi giorni firmato Serbia e Turchia, dicono fonti fuori da questa intervista) al progetto che prevede anche novità dell’Eurocup organo vitale e a sua volta premiato economicamente da IMG, oltre come nel 2000 – 54 arbitri pronti a varcare il Rubicone.
 
“IMG-Eurolega FIBA ??vs Champions League”: quali  differenze tra i due progetti tra formula, durata, investimenti economici, Final Four, premi di risultato, contratti televisivi e spettacolarità?
 
“La visione non è questa: nessuna battaglia tra Euroleague Basketball / IMG e FIBA. Ciascun soggetto ha un progetto diverso per le competizioni europee, per cui i club possono decidere liberamente cosa scegliere in base alle loro interessi e bisogni. Il nostro progetto è stato ben presentato lo scorso novembre prima ai club e poi ai media e si basa su due diversi aspetti: sportivi e commerciali”.
 
Cosa significa l’ingresso in Europa del gruppo americano IMG?
 
“Questa stagione abbiamo presentato un accordo di svolta col nostro nuovo partner IMG. La principale società leader dello sport consentirà alle nostre competizioni e ai club una crescita economica e una grande qualità in differenti aspetti inclusi i diritti audiovisivi e di contenuti, nonché l’esperienza dei fans. Da pare nostra cambieremo la struttura nelle competizioni con Turkish Airlines Euroleague completando la visione che i club hanno sempre avuto, una vera e propria élite quale la Lega Europea. Per rendere il concetto reale ridurremmo a 16  il numero delle partecipanti a 16 con “round robin” (girone all’italiana, tutti contro tutti) molto difficile. Siamo aperti a espandere questo numero come e quando il mercato sarà pronto. Una stagione regolare (30 gare) sarà seguita dal playoff al meglio di 5 e la Final Four. L’accordo siglato con IMG è piuttosto un progetto riguardante 40 club, per continuare ad avere i migliori club di tutto il continente”.
 
Quindi in questo sviluppo delle Top 40 ci sarà anche l’ impulso all’Eurocup?
 
“Non solo, sarà  rinnovato: il formato dell’Eurocup si evolverà; ci sarà un aumento di interscambio con opportunità di crescita Euroleague, così come miglioramenti commerciali. I club Euroleague hanno già deciso di condividere parte del parte del loro mercato generando redditi con i club Eurocup, mentre questa seconda competizione continuerà ad essere il percorso chiaro e naturale per i partecipanti di avere la possibilità di giocare in Turkish Airlines Euroleague. La Eurocup Champions ha sempre dato accesso alla Euroleague Airlines e questo accesso può essere esteso a più Eurocup club nel futuro. L’Eurocup avrà 24 squadre che giocano una stagione regolare di 10 partite,  probabilmente seguita da Last 16 per gironi e quindi al meglio di 3 gare quarti di finale, semifinali e finali”.
 
Oltre alle 11 licenze già assegnate, confermate che gli altri 5 posti saranno così assegnati: uno al vincitore di Eurocup, uno al vincitrice del torneo di qualificazione a settembre e per le altre 3, ammissioni dirette dai campionati nazionali o wild card?
 
“Oltre le 11 licenze a lungo termine, potenzialmente espandibili in futuro, un posto per il campione Eurocup un posto per il vincitore del turno di qualificazione, tre  posti diretti per i vincitori del proprio campionato nazionale. Attualmente questa è la nostra proposta, siamo in procinto di decidere i criteri per  l’accesso diretto dai campionati nazionali alla Turkish Airlines Euroleague”.
 
Quali sono i paesi che pensate di premiare con le wild card e quali criteri di selezione seguirete?
 
“Per i criteri relativi alla scelta dei campioni nazionali, siamo nel mezzo di analisi e discussioni su come selezionare questa distribuzione. Teniamo conto di diversi aspetti. La scelta non si limita al livello competitivo, ma in quanto rappresentazione del paese/territorio, l’area degli 11 club licenziatari a lungo termine, importanza del mercato”.
 
Sarà consentito, per l’Italia e la Spagna, avere altri club al di fuori delle 11 licenze?. Se l’Armani vince l’Eurocup  il diritto passerà ad un’altra squadra italiana o alla finalista?
 
“Come indicato nello statuto di Eurolega, se EA7 Emporio Armani Milano vincerà l’Eurocup, la sua Licenza C diventerà una wild card”.
 
La FIP (federazione italiana pallacanestro) ha fatto sapere  che d’accordo col CONI le squadre italiane non possono uscire dal perimetro FIBA, però l’Armani vi ha confermato la sua partecipazione?
 
“La EA7 Emporio Armani Milano è stata impegnata per il progetto Euroleague basketball per diversi anni, e l’ha confermato nel mese di novembre mettendo la firma della nuova joint venture con IMG. Non vi è alcun dubbio circa la loro partecipazione”.
 
Quanto durano queste licenze? Saranno in grado altre squadre di poterle acquistare?
 
“Le licenze a lungo termine non hanno una data di scadenza. Finché i club continuano a soddisfare i criteri contenuti all’interno dello statuto, in vigore dal 2000, creato dall’Euroleague Basketball come la capacità dell’Arena, presenze paganti, risultati sportivi, contratto tv nel mercato ecc… Quando il mercato europeo di basket sarà maturo, i club in grado di aspirare una licenza a lungo termine aumenteranno. Ma in quel momento saranno necessari alcuni aggiustamenti nel calendario. La procedura di collocare nuove licenze è qualcosa che verrà discussa più avanti”.
 
Se gli arbitri verranno bloccati dalla  FIBA e  dalle federazioni nazionali, come risolverete questo problema?
 
“Noi non crediamo che la FIBA cercherà di penalizzare un importante gruppo di soggetti interessati al nostro sport, come gli arbitri, ma se questo si verificherà, noi reagiremo come  abbiamo fatto nel 2000. In un ambiente di minacce e sanzioni, 54  officials si impegnarono ad arbitrare in Euroleague, pertanto questo potenziale problema sarà risolto”.
 
La  NBA  prevede c’è la regola di equilibrio economico e sportivo. Potrebbe essere possibile l’inserimento del “tetto salariale” in Euroleague?
 
“Il tetto salariale è un meccanismo che può contribuire all’equilibrio economico in una competizione sportiva. Non dobbiamo dimenticare che esistono tetti salariali soft e hard. Nell’ NBA, ad esempio questa stagione, vi è un soft cap per cui Cleveland ha quasi raddoppiato il libro paga di Portland – cosa di cui alcuni tifosi si rendono conto. In Europa ci sono diverse leggi e aliquote fiscali da paese a paese. In sostanza, questo rende molto difficile per le competizioni europee l’applicare tetti salariali, indipendentemente dal fatto di ritenere questo approccio migliore o meno. La stagione 2015-16 è la prima in cui i nostri Financial Fair Play (FFP) Regulations sono stati applicati in Turkish Airlines Euroleague, e anche il primo in cui regole contabili comuni sono state applicate in Eurocup. FFP è volta a garantire un maggiore equilibrio nei bilanci dei club, al fine di aiutarli, dimodochè il  campionato  possa  godere di una crescita costante e sostenibile. Euroleague e Eurocup club non solo hanno approvato tutti i regolamenti attraverso l’assemblea dell’ECA, ma hanno attivamente collaborato aprendo i loro conti per l’Audit”.
 
Qual è la vostra visione del basket a medio e lungo termine?
 
“La nostra visione a medio e lungo termine è quella di  lavorare per far crescere il basket a livello mondiale in quanto vi sono molte opportunità, come la joint venture IMG che consentirà un vero balzo. Da lineare a crescita esponenziale, con tutti i club che ne beneficiano. La nostra intenzione è seguire questa strada e collaborare con tutti i soggetti interessati, siano essi NBA, FIBA, Campionati Nazionali e altri. Abbiamo tutti un ruolo specifico da svolgere nella crescita di questo sport che noi tutti amiamo”.
 
Tutti hanno visto il successo degli special events  NBA alla O2 Arena di Londra e il Global Games: avete intenzione di creare, con il nuovo formato, una possibile futura Associazione Europea di Basket, radicata  anche sul suolo britannico?
 
“Nel 2011 i nostri proprietari hanno identificato il Regno Unito come uno dei nostri mercati strategici. È chiaro che al momento mancano club  di quella nazione con standard adeguati come roster, budget, arena e livello professionale per giocare nelle competizioni europee. In futuro saremmo molto felici di avere anche club inglesi  per l’importanza del mercato inglese”.

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