Lezione slava all’Italia targata NBA

Potere slavo, ovvero della scuola europea, in rotta invece gli italici napoleoncini, proprio come negli ultimi anni di quella epopea. L’Italia rincorre per 37 minuti, pareggia e perde 14/18 nel tempo supplementare; i croati, avanti per 38 minuti, vincono la guerra dei nervi: 33 falli, quattro Azzurri con 5 falli, contro 21; dopo le polemiche, fuori l’arbitro serbo Jovic che aveva diretto 3 volte su 3 gli Azzurri, un solo slavo nella terna (Bolthauzer, Slovenia) con lo spagnolo Emilio Perez e il portoricano Vazquez.

Aspettando di conoscere chi vincerà oggi a Manila fra Francia e Canada, la Croazia in trasferta e incompleta e la Serbia a domicilio, non basta nemmeno Ettore Messina, il meglio in circolazione, il quale per la seconda volta non porta l’Italia alle Olimpiadi. E guarda caso sempre assieme a  Gianni Petrucci il quale ai Giochi c’è andato come capo dello sport italiano per 13 anni e non come presidente della Federazione Italiana Pallacanestro. Un movimento di 300 mila tesserati, di cui la metà viene dal minibasket, il suo scrigno d’oro, vanta un giro d’affari di 40 milioni (contributi dello Stato, tesseramenti, sponsor) degno di un’azienda produttiva, e alle sue spalle può contare su 4-5 milioni di appassionati veri, preparatissimi, a volta più dei dirigenti, tipo l'”Arcitaliano”. Tutti stufi – come del resto i giocatori – di questa dicotomia divaricante sempre più, soprattutto del ritornello “siamo da NBA, siamo i numeri uno”, del “siamo forti e riproveremo”. Questa massa critica che nasce dal web – strumento che il Palazzo disprezza se non gli è prono – ma anche dalle piccole e umili scuole basket, si chiede, più affranta che inviperita, perché mai siamo fuori dai Giochi per la terza volta consecutiva, “perché il basket italiano con 4 giocatori da NBA si è fermato all’argento olimpico di Atene?”. E non si accontenta dell’autocritica mediatica di rito – che sarà dissolta con le 3-4 interviste giuste nei prossimi 15 giorni, a rotazione fra i media maggiori – ma un cambiamento strutturale: meno celebrazioni, parate, santificazioni, ma risparmio, incentivi per chi lavora bene, una scuola tecnica con docenti titolati e non spostati sulla scacchiera quale pedine, secondo l’utilità. Gli uomini ci sono, nessuno è nemico altrimenti siamo alla setta. Tanto per fare nomi Bianchini, Recalcati, che non possono essere rottamati per l’età, in quanto –  preparazione e titoli a parte – coetanei di Petrucci il quale compie i 71 anni il 19 luglio. Crediamo anche che il CONI non possa essere preoccupato e accettare che il piano di rilancio venga annunciato nel solito consiglio federale-lampo, già programmato per questa settimana, dove tutto è precotto e stabilito dal capo. 

L’Italmessina della difesa scientifica, del gruppo di amici che voleva passare alla cassa “dopo anni di sacrifici”, del favore del campo e dei favori della FIBA e stavolta – per la prima volta – del Governo che ci ha investito 2,5 milioni in un momento del paese economicamente fra i meno belli,  fra le 21 e e le 22.50 del 9 luglio, sostenuta finalmente da un pubblico vero, è passa dal sogno all’incubo prendendo la bellezza di 84 punti. Questo significa ben 24 in più da parte della stessa Croazia nel giro di 48 ore! E gli Arcitaliani  si chiedono come sia possibile questa metamorfosi, sconcertanti e increduli, se  si tratti dell’ultimo episodio di un sortilegio o l’effetto della distanza (abissale)  dalla realtà. Il sentirsi belli  bravi intoccabili telegenici, come agissero dentro una pericolosa bolla d’edonismo reganiano, ormai fuori dal tempo.

Petrucci forte per aver già blindato da tempo la sua rielezione per altri 4 anni complice un patto con i comitati regionali, gli stessi che l’hanno richiamato 4 anni fa, pensa già agli Europei del prossimo anno senza essere ancor prima di essere stato rieletto. Incassa come i politici italici dopo le sconfitte, non manca di stile, riconosce i meriti dei vincitori e si “complimenta” con i suoi che sono poi i “nostri” di non prendere tempo per riflettere: “C’è grande amarezza per questa sconfitta, ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche. Serata amara, ma domani è un altro giorno. A me piacciono le rivincite e ora proveremo a prendercele al prossimo Europeo. Complimenti ai ragazzi per il grande impegno che hanno messo in questa stagione e complimenti al coach e allo staff tecnico per il grande lavoro. Lavoro che ora non deve andare sprecato. Complimenti alla Croazia che ha meritato e complimenti al pubblico di Torino, meraviglioso tutte le sere”.

Lui, Ettore Messina, che ha vestito i panni del Cincinnato senza pretendere un euro, davvero una bella cosa detto senza doppi sensi, non anticipa invece che ci riproverà. Sarebbe bello che continuasse la sfida, però a 56 anni e in procinto di avere una  panchina tutta per sé nella NBA, è difficile mettere conto  un altro ciclo olimpico.E poi per una strana nemesi, si è trovato a guidare la nazionale di un sistema sbagliato che aveva criticato andando all’estero. In coppia con Petrucci, anche in versione last-minute, non e l’ha fatta ad andare ai Giochi, come a metà degli anni Novanta quando vinse l’argento europeo ma mancò i mondiali e la prima Olimpiade epocale del basket, quella del Dream Team a Barcellona.  

In questa zigzagante gestione federale del quadriennio che si chiude amaramente, reso difficile anche da vicende giudiziarie e dalle continue turbolenze di Legabasket, altro punto dolente e retro del nostro basket, siamo arrivati alla scelta di  Messina. Tre partite da head coach degli Sours nelle ultime due stagioni, e soltanto 15 giorni soli di allenamenti dopo il full-time anacronistico di Pianigiani (800 mila euro all’anno, 5 anni senza una medaglia), un dono del “sistema Siena” arrivato alla nazionale quando lo stesso sistema era una sorta di  mosca nocchiera della Federazione.

“Sapevamo – così il CT nel comunicato stampa – che sarebbe stata una gara dura: faccio i complimenti alla Croazia che ha giocato una grande partita e gli faccio l’in bocca al lupo per le Olimpiadi. E’ stata una sconfitta tristissima, dispiace molto non esserci qualificati a Rio: per i giocatori, per la Federazione, per il basket italiano e per tutti i tifosi che ci hanno sostenuto fino alla fine. Ringrazio i ragazzi perché in questo mese di lavoro hanno dato tutto, non posso rimproverali di niente”.

Quando eravamo bambini ci hanno insegnato “che chi rompe paga e i cocci sono suoi”, vogliamo continuare a vivere di splendidi ricordi o se non siamo nemmeno capaci di vincere con i giocatori della NBA  guardare proprio dalla lezione slava?. Un mondo lontano dal giro d’affari della nostra federazione dove la produzione dei giocatori  nasce dal cortile, dalla strada e produce ricambio, garantisce risultati e non squadre plastificate.

A cura di Enrico Campana

 

PREOLIMPICI-STORY 

BELGRADO (Kombank Arena, 25.000 posti). Girone A: SERBIA-Portorico 87-81, rip.Angola. PORTORICO-Angola 91-81, rip. Serbia.  SERBIA-Angola 83-60 rip. Portorico. Classifica fin: Serbia 2-0, Portorico 1-1, Angola 0-2 elim. Girone B: LETTONIA-Giappone 88-48, rip. Rep.Ceka.LETTONIA-Rep.Ceka 71-59, rip. Giappone.REP.CEKA-Giappone 88-71, rip. Lettonia.Class. fin: Lettonia 2-0, Rep.Ceka 1-1, Giappone 0-2 elim. Semifinali: SERBIA-Rep.Ceka 96-72; PORTORICO-Lettonia 78-70. Finale: SERBIA-Portorico  108-77 (37-11, 23-16; 22-29, 26-21; 26 Bog.Bogdanovic 6/10 da3 8a, 23 N.Jokic 1/15 8r 6a, 15 Klinic; 22 J.Barea, 14 C.Arroyo; Rimbalzi 38-28, assist 37-18. MVP Nikola Jovic/Denver).

 

MANILA (Pasay, Asian Arena, 16.600 posti). Girone A: CANADA-Turchia 77-69, rip. Senegal. CANADA-Senegal 58-55,  rip. Turchia. TURCHIA-Senegal  68-62, rip.Canada. Classifica fin: Canada 2-0, Turchia 1-1, Senegal 0-2. Girone B:  FRANCIA-Filippine 93-84, rip.Nuova Zelanda. NUOVA ZELANDA-Filippine 89/80, rip. Francia. FRANCIA-Nuova Zelanda 66-59, rip.Filippine. Classifica fin: Francia 2-0, Nuova Zelanda 1-1, Filippine 0-2 lim. CALENDARIO:  Semifinali: CANADA-Nuova Zelanda 78-72 (23-25, 19-17; 16-14, 20-18; 24 C.Joseph 8/16 5r 4a, 13 M.Ejim 5/9 7r; 21 C.Webster 3/8 da3, 16 T.Abercombie 3/5 da3, Usc.5 f: Joseph, Vukona, Loe. Rimbalzi 47-42, Assist 10-18);  FRANCIA-Turchia 75-63 (18-16, 19-14; 16-13, 22-20; 17 T.Heurtel 7/11 4a, 13 N.De Colo 3/7 da3, 11 J.Lauvergne 5r; 19 O.Asik 8/11 5r, 11 S.Erdem 7r, 11 B.Dixon 1/5 da3.Rimbalzi 29-33, Assist 18-18 , 1° arbitro Lamonica). Domenica 10 luglio: finale Francia-Canada. 

 

TORINO (PalaAlpitour, 16.600 posti). Girone A: GRECIA-Iran 78-53, rip. Messico. MESSICO-Iran 75-50, rip. Grecia. GRECIA-Messico 86-70, rip.Iran. Classifica fin: Grecia 2-0, Messico 1-1, Iran 0-2 elim. Girone B:  ITALIA-Tunisia 68-41, rip. Croazia.ITALIA-Croazia 67-60, rip. Tunisia. CROAZIA-Tunisia72-52, rip.ITALIA. Classifica fin: ITALIA 2-0, Croazia 1-1, Tunisia 0-1. Semifinali: CROAZIA-Grecia 66-61  (20 Boj.Bogdanovic, 16 D.Saric; 13 S.Perperoglu, 9 G.Antetokounmpo 3/14 0/7 da3);   ITALIA-Messico 79-54 (15 Gallinari, 14 Melli;  20 F.Cruz . Finale: CROAZIA-Italia  84-78 dts (19-12, 20-22; 15-18, 16-18; ot 14-8; 4 R.Ukic 2/7 0/2 da3 3a, 21 K.Simon 0/2 6/10 da3 tl3/6 5r, 0 M.Bilan 0/2, 26 Boj.Bogdanovic 6/19 4/12 2/7 da3 tl12/13 6r, 18 D.Saric 4/8 1/2 da3 tl7/8 13r; 0 L.Babic, 2 M.Hezonja 1/7 0/4 da3, 13 D.Planinic 5/8 5r. Ne: Arapovic, Kuslin, R.Stipcekiv, Z.Sakic. All: A.Petrovic. ITALIA: 10 D.Hackett 3/6 1/3 da3 tl3/4 6r 4a, 18 M.Belinelli 4/15 2/10 2/5 da3 tl8/9 3r 5f 4pe,6 A.Gentile 3/8 0/1 a3 5pe 4a, 2 D.Gallinari  5/13 5/10 0/3 da3 tl2/2 8r 4a 5f, 4 A.Bargnani 2/7 3r 5f; 3 P.Aradori 1/6 1/5 da3 5r, 11 N.Melli 5/8 0/1 da3 tl1/1 8r 5f, 2 M.Cusin 0/1 tl2/2 est, 12 G.Datome 5/9 1/3 da3 tl1/1 3r 5f, 0 Tonut. Ne: Poeta,Cervi. All: E.Messina. Arbitri:  Bolthauzer (Slo), Perez (Spa), Vazquez (Pu). NOTE:  C-I, Tiro tot 25/66, 37,9 – 28/73, 38,4; Tiro2: 16/40 40 – 23/52 44,2; Tiro3: 9/26, 34,8 – 5/21, 23,8. Tiri Liberi: 25/33, 75,8 – 17/19, 89,5. Rimbalzi: 46/39 (attacco 12/10). Assist: 11/17. Perse 15/12. recuperi 7/5. Stoppate 2/7. Falli: 21/30. Punti cntropiede 11/7. Massimo vantaggio: 11/3. Minuti al comando: 38’17”-3’37”

 

A cura di ENRICO CAMPANA

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