Playoff scudetto, Trento attende l’Olimpia Milano: Paolo Galbiati non usa mezzi termini

Il tecnico classe 1984 ha un passato nel club meneghino, avendone allenato le giovanili: gara-1 è in programma sabato alle 18.

Scatteranno sabato 17 maggio i playoff scudetto del campionato italiano di basket, con Trento e Olimpia Milano che, alle ore 18, daranno il via alla prima delle quattro serie in programma (le altre sono Virtus Bologna-Venezia, Trapani-Reggio Emilia e Brescia-Trieste). Alla vigilia di gara-1 alla “Il T Quotidiano Arena”, Paolo Galbiati ha lanciato la sua sfida a un club che conosce molto bene, avendone allenato le giovanili per sei anni.

“Sarà una bella serie, uno stimolo importante e una grande sfida – ha detto il tecnico nato a Vimercate, classe 1984 -. Ci siamo guadagnati il diritto di giocare le prime due partite in casa, speriamo che il palazzetto sia caldo e che il pubblico si faccia sentire. Qualsiasi avversario ai playoff sarebbe stato difficile da affrontare, ma Milano è chiaramente una squadra di altissimo livello: ha recuperato pedine fondamentali, è imprevedibile per profondità e talento, ha enorme esperienza ed è guidata dal coach più importante del nostro campionato, uno dei più grandi nella storia della pallacanestro italiana”.

“Sono consapevole del lavoro che questa squadra ha fatto – ha poi aggiunto Galbiati, parlando poi dei suoi giocatori -: ha lavorato duramente, con serietà, ma soprattutto con una grande componente umana. Mi ricorda molto un gruppo storico per me, l’Under 17 del ’96/’97 che allenavo a Milano e a cui devo moltissimo nella mia carriera da allenatore. Con loro potevo chiedere qualsiasi cosa: si sarebbero buttati sotto la metro di Milano l’uno per l’altro”.

“Quello che mi affascina di questo gruppo è che si celebra a vicenda, non c’è invidia, ma solo entusiasmo per i successi dell’altro. Il mio sogno è che questo viaggio continui: questa squadra mi dà una grandissima fiducia e mi ricorda l’Aquila della semifinale di EuroCup e delle finali scudetto sperando faccia ancora meglio, perché Toto (Forray, il capitano bianconero, ndr) se lo merita”.

TG SPORT

Articoli correlati