US Open, Matteo Berrettini ancora non se lo spiega

“Non sentivo il mio gioco, la mia mentalità”

La sincerità è una dote che non fa certamente difetto a Matteo Berrettini. Eliminato dagli US Open per mano di Casper Ruud, che ha fatto suo il match in soli tre set, il tennista romano ha commentato la sconfitta senza cercare scuse o giustificazioni di alcun tipo. E men che meno tirando in ballo la sfortuna o chissà cos’altro.

“Lui ha avuto il miglior inizio possibile, e io l’ho aiutato – ha commentato il tennista romano – Casper ha giocato veramente bene, e io ho giocato veramente male. Probabilmente è stata la mia peggiore giornata nel torneo nel momento più importante. Ho combattuto, ma non è stato abbastanza. Non sentivo il mio gioco, la mia mentalità, lui sembrava stare benissimo. Ha giocato una gran partita, gliel’ho anche detto. Non credo ci sia molto da aggiungere”.

“Un giocatore come lui quando va avanti di un break diventa sempre più sicuro e comincia a colpire sempre più forte. Sono riuscito a mettere più energia in quello che facevo dalla fine del secondo set, anche se non avevo buona sensazioni. Ho combattuto, il suo livello è sceso un po’. Ho cercato di trovare il giusto equilibrio tra il livello di energia che avevo e il mio gioco. Anche se ero in vantaggio 5-2 nel terzo parziale, non mi sentivo sicuro, e si è visto nei giochi successivi. In una giornata simile, si può solo continuare a combattere, ed è quello che ho fatto. Ma non è stato sufficiente”, ha concluso.

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