Paolo Bertolucci: “Jannik Sinner sta trascinando tutto il tennis italiano”

Paolo Bertolucci analizza il momento del tennis italiano

Il tennis italiano non è solo Jannik Sinner: il mondo azzurro della racchetta sta vivendo un vero e proprio momento d’oro, che forse non c’è mai stato, visto che nel passato quando vincevano gli uomini le donne facevano fatica e viceversa. Adesso invece, accanto ai trionfi di Jannik dal’ottobre scorso in avanti, inclusi quelli in Coppa Davis e agli Australian Open, le vittorie di Simone Boleli e Andrea Vavassori in doppio e la salita di Luciano Darderi, anche le donne stanno facendo la voce grossa.

La vittoria a Dubai e la scalata di Jasmine Paolini

In particolare Jasmine Paolini ha appena vinto il suo pimo WTA 1000 a Dubai salendo al numero 14 del mondo, e non bisogna dimenticare che in Billie Jean King Cup le ragazze guidate da Tathiana Garbin sono arrivate in finale dopo dieci anni, arrendendosi solo al Canada. Paolo Bertolucci, indimenticato protagonista del trionfo in Davis a Santiago nel 1976 e ora commentatore tecnico su Sky, analizza il momento d’oro del nostro tennis sulla Gazzetta dello Sport.

Bertolucci: “Effetto Jannik sul nostro tennis”

“Sono tanti i fattori di questo momento storico degli azzurri, ma non c’è dubbio che la spinta più importante sia venuta dai trionfi di Sinner, dalle Atp Finals in poi – scrive Bertolucci -. Chiamiamolo pure effetto Jannik, un trascinamento verso l’alto di tutto il movimento che era senza dubbio pronosticabile: quando si ha di fronte un esempio e un modello vincente, lo spirito di emulazione funziona da stimolo per tutti e il tentativo di raggiungere, o almeno di provare a raggiungere, i risultati del grande campione rappresenta una molla per tutti gli altri giocatori”.

Bertolucci: “Sinner si è costruito giorno dopo giorno”

“Nel caso di Sinner, poi, non si tratta soltanto di avvicinare le prodezze di un fuoriclasse: l’ascesa impetuosa del ragazzo della Val Pusteria abbina infatti l’indubbio talento all’etica del lavoro, del sacrificio, della programmazione: Jannik è la dimostrazione lampante che l’applicazione in allenamento, la coerenza nel perseguire i propri obiettivi anche attraverso scelte delicate, la focalizzazione costante sui dettagli che aiutano a migliorare hanno la stessa importanza delle qualità naturali fornite dal patrimonio genetico. Sinner non ha avuto fretta anche di fronte a qualche rovescio inatteso, ha costruito giorno dopo giorno le basi su cui adesso ha fondato la sua grandezza di top player che vince gli Slam”.

Bertolucci: “Paolini è esplosa solo a 28 anni? Non importa”

“Un messaggio agonistico di grandissimo spessore, che esalta l’applicazione quotidiana e che, nel suo piccolo, è stato fatto proprio anche dalla Paolini. Jasmine ha seguito il suo percorso sotto la guida di un ottimo coach come Furlan senza lasciarsi prendere dall’ansia da prestazione e adesso può raccoglierne i frutti, e poco importa che abbia appena compiuto 28 anni: ciascuno matura con i suoi tempi e il tennis di oggi, anzi direi tutta l’attività sportiva in generale, consente di rimanere ai vertici anche ad età che fino a un paio di decenni fa segnavano il confine con il ritiro”.

Bertolucci: “Tutto il nostro tennis può crescere all’ombra di Sinner”

“Affrontare il proprio percorso senza tensioni e con la consapevolezza delle proprie convinzioni è dunque il primo step per cercare di trasformare i sogni in realtà, e questa è l’altra faccia, positiva, della medaglia dei trionfi di Jannik: i suoi risultati sono l’ombrello ideale sotto cui tutto il movimento può pensare a crescere senza l’assillo delle vittorie a tutti i costi. Per decenni, in Italia, all’apparire di un talento, le pressioni che lo accompagnavano in un Paese con una fame enorme di tennisti di livello che potessero almeno replicare i fasti della generazione della Davis del 1976, finivano per travolgerlo. Adesso tutta l’attenzione è fissata su Sinner, che è stato capace di andare oltre quella fase ottenendo successi storici, e dietro di lui giovani e meno giovani possono così concentrarsi unicamente su ciò che è meglio per loro senza l’assillo della vittoria a ogni costo”.

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