Tennis italiano e mondiale in lutto per la scomparsa di uno dei più grandi di sempre
Il tennis italiano è in lutto per la scomparsa di Nicola Pietrangeli. Il fuoriclasse azzurro, il primo italiano a vincere un torneo del Grande Slam, è morto all’età di 92 anni. Nato a Tunisi nel 1933, Pietrangeli ha vinto il Roland Garros in singolare nel 1959 e nel 1960, scrivendo la storia del tennis del Belpaese. Sempre nel torneo parigino raggiunse la finale in altre due occasioni, nel 1958 e nel 1961, e vinse il torneo di doppio nel 1959 in coppia con Orlando Sirola.
Numero 3 del mondo nel 1959 e nel 1960, fu specialista e grande dominatore sulla terra rossa e divenne l’icona del tennis italiano nel mondo. Fiore all’occhiello della sua carriera è la Coppa Davis, dove fu protagonista assoluto: detiene il record mondiale di incontri disputati e vinti, con 164 presenze complessive e 120 vittorie. Non riuscì mai a conquistare l’insalatiera da giocatore ma raggiunse due volte la finale nel 1960 e nel 1961. La vinse poi come capitano non giocatore nel 1976. Si aggiudicò complessivamente 55 tornei in carriera tra singolare e doppio, e conquistò anche la medaglia di bronzo nel singolare maschile al torneo di esibizione di tennis ai Giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968. E’ inoltre l’unico tennista italiano entrato nella International Tennis Hall of Fame (nel 1986).
Pietrangeli, ricoverato recentemente al policlinico Gemelli, dove era stato operato all’anca a fine 2024, aveva perso pochi mesi fa il figlio Giorgio, di 59 anni, malato da tempo. “Oggi il tennis italiano perde il suo simbolo più grande, e io perdo un amico – ha scritto il presidente della Federtennis Angelo Binaghi in una nota -. Nicola Pietrangeli non è stato soltanto un campione: è stato il primo a insegnarci cosa volesse dire vincere davvero, dentro e fuori dal campo. È stato il punto di partenza di tutto quello che il nostro tennis è diventato. Con lui abbiamo capito che anche noi potevamo competere con il mondo, che sognare in grande non era più un azzardo”.
Negli ultimi anni aveva commentato spesso le imprese di Jannik Sinner, riconoscendogli il talento ma non risparmiando qualche frecciata, com’era sempre nel suo stile: “Dovete smetterla di pensare che sia un rosicone perchè Jannik è diventato un campione. Io sono felice e orgoglioso di vedere l’Italia del tennis dominare il mondo”, aveva detto in una delle sue ultime interviste alla Gazzetta dello Sport. Sul duello tra Sinner e Alcaraz si era espresso così: “Jannik è fortissimo, inarrivabile… Alcaraz è un cavallo pazzo, fa tutto lui. Sbaglia, poi fa punti fenomenali, non sai mai cosa aspettarti. Però il nostro è così forte che in tutti i match potrebbe partire lasciando ai rivali qualche 15 di vantaggio. Vincerebbe lo stesso”.