Jannik Sinner manda in crisi Carlos Alcaraz: “Per lui non è niente…”

Jannik Sinner manda in crisi Carlos Alcaraz

Carlos Alcaraz si interroga sul momento complicato che sta vivendo, forse il più difficile dall’inizio della sua breve carriera. Il tennista spagnolo non vince un torneo dal trionfo di Wimbledon, ormai 8 mesi fa, e la tournée in Sudamerica non ha finora portato molte soddisfazioni, con la sconfitta in semifinale a Buenos Aires e il ritiro al primo turno di Rio De Janeiro per un guaio alla caviglia. Aggiungendo la delusione all’Australian Open, non è stato certo un inizio anno da ricordare per il numero due del mondo, ora tallonato da Jannik Sinner.

“Sinner? Per lui 1000 punti non sono nulla”

“Sinner? Sento il suo fiato sul collo – ha ammesso Alcaraz dopo il ritiro di Rio -. Penso di essere ancora a 1.000 punti, ma per Jannik non è niente. Devo essere in prima linea il più possibile per cercare di non farmi prendere e riconquistare il primo posto”. L’Azzurro ha ormai raggiunto il campione iberico e gli sta mettendo pressione: “Ha lavorato molto duramente e si vede. In ogni torneo è molto concentrato sulle cose che deve fare, è un gran lavoratore. Ne parlo con Ferrero quando lo vediamo. Se lo paragono al Sinner di un tempo, ha fatto un cambiamento come professionista. Anche prima lo era, ma ora lo è ancora di più. Il lavoro quotidiano paga ed è quello che è successo con Jannik e sono felice per lui e il suo team”.

Come Sinner può diventare numero 2 del mondo

Ad Indian Wells, Alcaraz, attuale campione, potrà confermare al massimo i suoi 8.805 punti. Tuttavia, se non dovesse vincere, il suo punteggio massimo sarebbe di 8.455, poiché la finale di un Masters 1000 garantisce 650 punti. Nel frattempo, se Sinner dovesse vincere il titolo, raggiungerebbe quota 8.710 punti, superando così Alcaraz e diventando il primo italiano nella storia del tennis maschile a raggiungere la Top 2.

Alcaraz: “Infortunio? Spero nulla di grave”

Sul suo infortunio Alcaraz si è espresso in questi termini: “Ho sentito dolore subito e ho pensato che sarebbe stato difficile continuare se le cose non fossero migliorate. Ho giocato qualche punto e non miglioravano, non riuscivo a muovermi bene e ho capito che sarebbe stato impossibile continuare. Se avessi continuato credo che l’infortunio sarebbe peggiorato”.

Articoli correlati