
Il tennista danese vuole raggiungere al più presto il livello dell'altoatesino e del murciano: "So che non sono lontano"
Era considerato uno dei potenziali nuovi Big Three, insieme a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Ma, mentre l’italiano e lo spagnolo hanno compiuto l’ultimo passo, salendo al vertice della classifica ATP e dominando i tornei del Grande Slam, Holger Rune si è involuto, restando in disparte e non riuscendo mai ad esprimere il proprio potenziale.
Il tennista danese, scivolato fuori dalla Top 10 mondiale, ha assoldato come manager André Agassi con l’obiettivo di tornare al top e sfidare l’Azzurro e il campione di Murcia, che ha già battuto due volte a testa nei confronti diretti. “Il mio problema non è battere quei ragazzi, perché l’ho già fatto. Il mio problema è essere costante nell’andare avanti in ogni torneo per avere la possibilità di affrontarli più spesso, perché sento che è lì che alzo il mio livello”, sono le parole di Rune in una intervista al Guardian, a pochi giorni dal via degli US Open.
“È molto chiaro che quando Carlos e Jannik si affrontano, il loro livello aumenta. Ci si spinge a vicenda come matti e questo è un elemento molto emozionante di questo sport. Quindi avere buoni precedenti contro di loro, e anche contro Novak Djokovic, quando era al top, mi fa capire che posso farcela. Devo solo essere più costante. E’ questa la parte più difficile perché in pratica al momento sono costanti solo Carlos e Jannik nel tour”.
Ancora su Sinner: “Quando Jannik ha vinto il suo primo Slam aveva la mia età, 22 anni. E’ sempre stato un giocatore straordinario. Non è che abbia fatto qualcosa di folle all’improvviso. Lavorava con grande costanza, molto duramente”.
“Tra i due mi sono sempre trovato più a mio agio con Jannik perché dà più ritmo, gioca più spesso gli stessi colpi. Con Carlos c’è così tanta varietà. Gli dai un’opportunità e lui o ti fa una palla corta o ti colpisce lungo linea o fa qualcosa di diverso. È imprevedibile, il che rende tutto più difficile. Ma allo stesso tempo la costanza di Jannik gli permette di battere Alcaraz, che a volte sbaglia troppo. Credo siano davvero forti uguale”.