Filippo Volandri ha visto a Wimbledon uno Jannik Sinner diverso

"È anche questa la sua grandezza: non si mette lassù sul trono da numero uno ma cerca sempre di aiutare a suo modo"

Filippo Volandri sul sito della Gazzetta dello Sport è tornato a parlare della finale vinta da Jannik Sinner a Wimbledon: “Il Centre Court è diverso da tutti gli altri Slam. L’atmosfera è sempre speciale, può intimidire perché quello è il campo dove hanno trionfato tutti i grandi, dove si è fatta la storia del tennis”.

“Quando Jannik è in campo, quando deve giocarsi un match, è una macchina da guerra. Quando però è in Davis, o quando ci sono altri italiani, è fantastico perché si mette sempre a disposizione. È anche questa la sua grandezza: non si mette lassù sul trono da numero uno ma cerca sempre di aiutare a suo modo con una parola, uno stimolo, una domanda come ha fatto a Londra anche con Vasamì e Basile”.

Applausi anche per Cobolli: “Flavio ogni tanto racconta che non gli piace allenarsi, ma non è così. È diventato molto professionale, è cresciuto, maturato e risultati sono arrivati. Ora va trattato come un giocatore forte. L’ho detto a suo padre Stefano, che è anche il suo allenatore. Diventa importante la programmazione, quanti e quali tornei, il recupero. Cobolli è uno straordinario atleta e questa preparazione va mantenuta. Quindi bisogna gestire la quotidianità”.

Chiosa sulla Coppa Davis: “Il progetto è di vincere la terza entro il prossimo triennio, in cui giocheremo sempre in casa. Abbiamo una squadra talmente ricca e variegata che quando qualcuno non ce la fa, ci sono altri che stanno bene. Anche a Wimbledon, abbiamo avuto le uscite premature di Berrettini e Musetti ma abbiamo bilanciato con le buone notizie di tre italiani agli ottavi con un Sonego ritrovato, un Cobolli ai quarti e il titolo di Jannik. Abbiamo vinto Wimbledon, ragazzi”.

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