
L'australiano sfiderà a Hong Kong a inizio gennaio la numero 1 delle donne in un nuovo episodio della "battaglia dei sessi" nel tennis.
Dopo i ripetuti attacchi a Jannik Sinner per il caso Clostebol (e non solo), Nick Kyrgios mette nel mirino la numero 1 del tennis femminile, Aryna Sabalenka, con la quale giocherà a inizio gennaio l’ennesimo episodio della “Battaglia dei sessi”, che da oltre cinquant’anni fa discutere il mondo della racchetta.
L’australiano, che non è mai stato più su del numero 13 del mondo, che attualmente è 651 e che non scende in campo dal Masters 1000 di Miami dello scorso marzo, ha parlato della sfida a Sabalenka in un’intervista al podcast First And Red con Alexander Bublik, che ieri si è preso un triplo 6-1 da Sinner negli ottavi di finale degli US Open.
“Sono molto emozionato per la partita, lei ha una grande personalità ed è una tennista magnifica. Mi fa ridere che pensi davvero di poter vincere. Pensate davvero che possa battermi? Non ci riuscirà. Pensate davvero che dovrò giocare al 100%? Cercherò di rimanere concentrato perché rappresento gli uomini, penso che vincerò 6-2”.
Le “battaglie dei sessi” più famose hanno visto protagonisti due statunitensi. Il 13 maggio 1973 Bobby Riggs, allora 55enne, giocò contro l’australiana Margaret Court, che allora dominava il tennis insieme a Billie Jean King, e la sconfisse 6-2 6-1, ma poi il 20 settembre dello stesso anno, contro la stessa King, perse 6-4 6-3 6-3 e la notizia fece molto scalpore.
L’altro statunitense protagonista di questo tipo di sfida è stato Jimmy Connors, che il 25 settembre 1992 a 40 anni vinse 7-5 6-2 contro la 35enne Martina Navrátilová malgrado avesse solo una palla di servizio a disposizione contro le consuete due dell’ex cecoslovacca, che aveva anche il vantaggio, come nel doppio, di usufruire anche dei corridoi.