ATP Finals, Jannik Sinner e Novak Djokovic si giocano un pezzo di Storia

Jannik Sinner e Novak Djokovic si ritrovano nella sfida che deciderà il campione delle ATP Finals

L’ora X sta per scattare: alle 18 di domenica 19 novembre Jannik Sinner e Novak Djokovic si ritroveranno uno contro l’altro per contendersi un vero e proprio pezzo di Storia del tennis. L’altoatesino vuole diventare il primo italiano a conquistare il trofeo che mette a confronto i migliori otto al mondo, il serbo vuole invece il settimo successo che gli permetterebbe di staccare Roger Federer, con il quale condivide il record di successi (6) proprio nelle ATP Finals.

“Contro Alcaraz ho giocato uno dei migliori match della mia stagione contro uno dei miei rivali più importanti quest’anno” ha detto Djokovic nella conferenza stampa a margine della semifinale vinta contro il murciano. “Il break del primo set non sarebbe potuto arrivare in un miglior momento. Nel girone non ho giocato il mio miglior tennis, ma sono riuscito a farlo in semifinale e questo è l’importante”.

Jannik e Nole si sono già affrontati nel girone, con l’azzurro capace di strappare il successo dopo tre combattutissimi set. “La sconfitta contro Sinner mi ha fatto capire che cosa dovrò migliorare in vista della finale – ha spiegato Djokovic -. Fino a questo momento Jannik è stato il miglior giocatore del torneo. Tutto il pubblico sarà dalla sua parte, però sarà anche alla sua prima finale alle Finals, mentre per me sarà la settima”.

“Sono già stato nella sua situazione, spero che la mia esperienza mi possa aiutare, anche se non credo sarà così determinante. Contro Alcaraz ho espresso il miglior tennis del mio torneo, spero di ripetermi in finale” ha concluso il numero 1 al mondo.

Sinner, dal canto suo, aveva già prima affermato che il successo ottenuto nella fase a gironi non avrebbe avuto gran peso in caso di finale contro il serbo: “Le partite precedenti non sono importanti a questo punto, puoi vincere prima e perdere dopo, sono solo felice di poter scendere in campo ancora una volta qui”.

Giovanni Pelazzo

Articoli correlati