Valentino Rossi, papà Graziano si aspetta di tutto

Le parole del papà di Valentino Rossi

Graziano Rossi, tra una battuta e l’altra, ha parlato del futuro di Valentino Rossi con Nico Cereghini in un’intervista su Moto.it con alcuni passaggi comunque significativi.

“Che cosa farà Vale? Non ne so molto, per lui io vengo dopo tutti gli altri: prima c’è il suo manager, poi la VR46, poi le fidanzate, le mamme… E’ una situazione molto difficile, credo che come Vale ha già detto tante volte deciderà dopo Assen, se andare avanti o no. Io ho ancora la speranza che tra il Sachsenring e Assen lui torni ad essere un pilota veloce. Speranza grande quanto? Non ti so dire”.

“Come passerà le sue giornate quando smetterà? Quello è l’ultimo dei suoi problemi. A parte che è capace di dormire anche 22 ore al giorno, le gare di auto sono la sua passione vera: è bravo e ci proverà di sicuro. Non la F1, naturalmente e neanche i rally perché lì c’è da lavorare tanto. Ha già detto che vorrebbe correre la 24 Ore di Le Mans, una gara importante e con le macchine potenti. Ma poi dovrà anche lavorare per il team VR46, che diventa una cosa molto grossa. Non lo vedo presentarsi in ufficio di primo mattino, certo, però credo anche che si divertirà a fare le due cose: team e corse con le auto. Poi c’è anche da valutare un altro fatto: ha una fidanzata in gamba, magari da un giorno all’altro mi viene a dire che stanno aspettando un figlio. Sono cose che succedono, nella vita”.

Papà Graziano ha parlato anche del team col nome del figlio pronto allo sbarco in MotoGp: “Immagino che le moto saranno senz’altro le Ducati, per due ragioni: primo, la Ducati oggi ha un ruolo nelle corse ben diverso da quello del biennio che Valentino fece con loro; con le Ducati non parti certo svantaggiato e poi questo riavvicinamento mi piace. Secondo: con la Yamaha l’amore non c’è più. Questioni di credibilità e di sensibilità nei confronti del progetto. Piloti? Luca Marini è il pilota a cui Valentino crede di più, naturalmente è al centro della nuova avventura. Di più non so proprio”.

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