La Yamaha si fidò di Viñales: “Non ascoltammo Rossi”

Il boss della scuderia Yamaha Lin Jarvis in una intervista alla Gazzetta dello Sport ripercorre la brutta stagione della casa di Iwata: “I problemi sono iniziati prima di Le Mans. A Jerez la prima avvisaglia: lì nel 2016 Valentino aveva dominato, è stata una grande sorpresa vedere quanto abbiamo faticato. La cosa si è ripetuta a Barcellona, altra pista tradizionalmente buona. E ci siamo resi conto di avere problemi su piste con poco grip. Quest’anno abbiamo sperimentato più volte problemi di consistenza delle gomme. Anche se non è una scusa. Michelin ha ribadito che non è cambiata la costruzione del pneumatico posteriore, ma noi abbiamo avvertito qualcosa di diverso”.

La Yamaha inizialmente non ha dato ascolto a Rossi, preoccupato fin dai test invernali. Jarvis conferma: “Ma non eravamo semplicemente abbagliati da Viñales. C’erano i risultati. Se sei davanti e vinci, pensi sia la direzione giusta”.

“Cosa salvo del 2017? La nostra forza a inizio stagione, Maverick è stato impressionante. Altro gran momento la vittoria di Valentino ad Assen, come il ritorno dall’infortunio. C’è stata il 500° trionfo Yamaha a Le Mans. E Zarco“.

Il futuro di Valentino Rossi: “La sua motivazione dipenderà anche dalle prestazioni della moto. In inverno spero di riuscire a parlare con lui per capirne le intenzioni, ma credo che deciderà dopo 3-4 gare. Se dovesse smettere saremo preparati e, di sicuro, Zarco sarà uno dei candidati. Il 2018 sarà importante, tranne i piloti di Marc VdS e Crutchlow, tutti saranno liberi”.

 

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