Enrico Boni assegna l’Oscar

È stata un’altra domenica d’oro per il Parma, che all’ora di pranzo ha liquidato il Sassuolo nel derby regionale delle rivelazioni del campionato, per poi assistere in poltrona agli inciampi di Atalanta e Fiorentina che hanno permesso alla squadra di D’Aversa di godersi un’incredibile giornata da sesta forza del campionato in solitaria. Se il campionato finisse oggi sarebbe Europa League, un’impresa se possibile anche superiore rispetto alle tre promozioni consecutive.

Enrico Boni non s’illude di poter stare al tavolo delle grandi fino a maggio, ma è senza parole nella sua rubrica settimanale per Sportal.it: “Ormai non so più cosa dire per commentare le imprese di questa squadra. Non ci sono nomi illustri, non c’è un gioco che fa stropicciare gli occhi, si è speso poco sul mercato, ci sono tanti assenti e c’è un allenatore con poca esperienza, ma i risultati arrivano”.

Una costante nelle sei partite vinte è la partenza bruciante, con uno o due gol, per poi far brillare la fase difensiva. È successo a Torino ed è risuccesso contro il Sassuolo: “Non penso si possa più parlare di una casualità – argomenta Boni – Questa squadra parte bene, segna subito e poi, anche grazie a un pizzico di fortuna, riesce a portare a casa risultati anche insperati. L’uno-due contro il Sassuolo è stato straordinario, per gli avversari poi diventa difficile recuperare”.

Impossibile non dare meriti all’allenatore, ma Boni ritiene che sia un altro l’artefice di un primo terzo di campionato da sogno: “D’Aversa è un uomo fortunato e lo sappiamo, lo ha dimostrato anche ieri. I dubbi che ho su di lui me li tengo, ma sa rispondere con i fatti. Penso però che una menzione vada fatta per Daniele Faggiano, che ha appena rinnovato per un anno. È arrivato qui nell’autunno 2016 e in quattro campagne acquisti con pochi mezzi a disposizione ha fatto miracoli. Già a Trapani aveva fatto ottime cose, qui si sta esaltando. Giocatori come Gagliolo, Iacoponi, Di Gaudio o Barillà sono frutto del suo intuito. Poi, per carità, sbagliano tutti e Biabiany e Ciciretti sono due piccole macchie, ma abbiamo un direttore sportivo di valore e che ha fiducia in se stesso, perché fa sempre rinnovi annuali”.

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