Addio a Sauro Tomà, il Toro perde la sua memoria

Se n’è andato un mese prima il 69° anniversario della tragedia di Superga, che gli avrebbe provocato nel cuore i soliti brividi e le solite lacrime per gli amici e i compagni di squadra persi troppo presto, ma che ora potrà riabbracciare.

All’età di 92 anni è scomparso Sauro Tomà, ultimo giocatore in vita del Grande Torino, per molti la squadra più forte del calcio italiano di ogni tempo, vincitrice di quattro scudetti tra il ’43 e il ’48, più quello assegnato nel ’49 pochi giorni dopo lo schianto dell’aereo che riportava la squadra a Torino da Lisbona dopo l’amichevole contro il Benfica per l’addio al calcio di Francisco Ferreira.

Tomà, che arrivò in granata nel ’47 e di quella squadra era un difensore di rincalzo, due volte campione d’Italia, non salì sul volo a causa di un problema al menisco, così come accadde al secondo portiere Renato Gandolfi, sacrificato per fare posto ad Dino Ballarin, terzo portiere e fratello del terzino Aldo. Da quel giorno Tomà divenne il testimone di un’epoca e un simbolo per i tifosi granata di tutto il mondo.

Articoli correlati