Post-Marino, un manager per la Lega

Nei giorni scorsi Sportal.it ha riferito di un colloquio telefonico fra il presidente di Legabasket Fernando Marino e il presidente della Fip mentre era a Bologna per il Trofeo delle Regioni al quale annunciava le sue dimissioni. Il colloquio via via si sarebbe acceso contestando Marino – con l’identica linea del pasticciato comunicato di replica dopo l’assemblea dei club –  le motivazioni assunte dalla Fip  a sostegno della diffida ai tre club firmatari per l’Eurocup e la revoca delle deleghe per la gestione del campionato.
 
Marino avrebbe riaffermato a Petrucci lo sconcerto per la brusca risoluzione di un accordo con scadenza nel giugno 2017 e di non comprendere il principio di centralità della Fip e del CONI contro invece il suo agire, per consentire ai club la libera scelta di schieramento fra FIBA e Euroleague Basketball.
 
Il senso dell’avocazione a sè della gestione del campionato di Serie A da parte della FIP ha sfumature ma anche contenuti delicati; non si tratta di un semplice cambiamento di cavallo per ricominciare perchè tutto resti come prima. Si tratta di andare a toccare i gangli del sistema, ed ecco la notizia della Gazzetta dello Sport fare i nomi di 9 società che ai controlli dei bilanci da parte della Comtec, forse svegliata dall’indagine della Procura di Siena per l’accusa di fallimento con  bancarotta fraudolenta dell’ex Mens Sana Basket SpA,  presenterebbero criticità da verificare nella compilazione dei bilanci. In particolare emergerebbe l’esiguità del monte stipendi rispetto ai diritti di immagine generando il sospetto di un duplice contratto con vantaggi fiscali per entrambe le parti.
 
Intanto Marino entra in politica per l’elezione del nuovo sindaco di Brindisi per la sinistra, sotto l’ala protettiva del Governatore Emiliano come scrive la pagina locale della Gazzetta del Mezzogiorno, e arriverà a Bologna per rassegnare le dimissioni all’assemblea di Lega prevista per il 15 aprile. Rimarrà comunque come presidente dell’Enel Brindisi, almeno per il momento altrimenti dovrà fare come Brugnaro, il sindaco lagunare,  che ha promosso Casarin alla presidenza della Reyer.
 
Si parlava per ridare credibilità alla Lega di un possibile “traghettatore”, in realtà Milano che tiene le fila in questo momento non facile, proporrebbe un presidente-manager. Si tratta di Gian Luca Baiesi. Da non confondere con Daniele Baiesi, il bolognese gm del Bamberg campione della Bundesliga ma il Direttore Operativo e Direttore Sales & Marketing della Fiorentina FC. Nato 53 anni fa a Ferrara, laureato in Economia e Commercio a Bologna, è arrivato alla Fiorentina nel 2010  come Direttore Esecutivo e Responsabile  Sviluppo Progetti Commerciali di ACF Fiorentina S.p.A. – Firenze. In precedenza ha ricoperto incarichi nel campo delle tecnologie e nell’industria nel Gruppo Ariete (2001-2009, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo e Responsabile Organizzazione) e di Financial Controller (dall’89 a marzo 2001) di una delle Regions di Basell: Technology (attività di Licenza, Brevetti, produzione catalizzatori per poliolefine e R&D).
 
Circola anche un altro nome molto interessante, specie per quanto riguarda la necessità di varare un urgentissimo piano impianti, ancor più basilare per lo sviluppo del basket di quello del calcio. Si tratta di Andrea Cardinaletti, 52 anni, di Jesi  manager del settore del credito. Quando è stato presidente del Credito Sportivo  ha dato impulso al progetto Juventus Stadium “voluto e sostenuto completamente” il finanziamento che è stato il volano per rimanere ai piani alti del calcio internazionale. Il Credito Sportivo è di proprietà per l’80 per cento del Ministero delle Finanze,  finanzia l’impiantistica sportiva e arrivare alla presidenza significa relazoni nella macchina pubblica e l’imprenditoria privata e conoscenza del mondo dello sport di vertice e di base su tutta la penisola.
 
Ma prima di gettare sul tavolo nomi importanti, bisognerà vedere dove va a parare il lavoro di controllo della Comtec, soprattutto se le società in difetto sono in larga maggioranza e riflettere sulle decisioni del board dell’Euroleague l’11 aprile a Barcellona. E magari anche il verdetto dell’Eurocup perchè se vince Trento e guadagna l’Eurolegue la Fip e il CONI mica possono dire sì all’Armani e no ai trentini.
 
A cura di Enrico Campana
 

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