Niente Eurocup per Cantù, ma non per Gerasimenko

La notizia ha un lato comico e l’altro inquietante, o quanto meno paradossale. Come tutto che quello che accompagna la nomea di Dmitry Gerasimenko. Messo fuori dalla porta principale dell’Eurocup da proprietario della Pall.Cantù Fox – assieme a Grissin Bon Reggio Emilia, Dinamo Sassari e Dolomiti Trento – per il veto della Fip, ossequiosa al dettato della FIBA e appoggiata in questa decisione dal CONI e dal Governo che contano sui possibili voti che la Federbasket mondiale può portare in previsione del voto del settembre 2017 per l’assegnazione dei Giochi 2024, il ciclone-ucraino è rientrato dalla porta secondaria come proprietario-giocatore della squadra Krasny Oktyabar di Volgograd squadra materasso dell’ultima stagione in questa manifestazione.

Tutto chiaro?. No!… Cliccando sul sito ufficiale del club russo il faccione del compagno Gerasimenko compare nel roster come small forward. Non solo: si leggono anche i nomi di quattro americani, DJ Cooper, Jordan Hamilton, RT Guinn e Jajuan Johnson. Sì, anche l’americano che nei giorni scorsi Cantù ha confermato ufficialmente dopo essere stato trasferito da Volgograd in Brianza a metà dell’ultima stagione. Non si tratta di un caso di omonimia, probabilmente il sito non è stato aggiornato, a meno che  Gerasimenko giochi su due tavoli, per cui la Fip farà bene a chiedere lumi a Legabasket su questo personaggio di nazionalità Ucraina che ha acquistato la Pall.Cantù intestandola alla moglie, risiede a Lugano e l’anno scorso venne  arrestato, come riportato dai media russi, all’aeroporto di Moca con l’accusa di frode per aver truffato due soci dell’azienda fornitrice di gas per una cifra di 5 milioni di euro. Ha davvero pendenze con la giustizia, o ha chiarito la sua posizione?

Arrivato in Italia, acquistata la Pall.Cantù dalla ing. Anna Cremascoli per una cifra – secondo le voci –  di 5,5 milioni di euro e chiesto di poter acquistare il Palazzetto del Pianella per abbatterlo e ricostruirlo (cosa che sembra tramontata), era stato presentato sui giornali come il maggior magnate dell’acciaio di Russia con un ricchezza di molti miliardi. Ma i soldi li ha fatti con l’acciaio o con le forniture di gas? Nelle conferenze stampa stagionali nell’ambito sportivo, nessuno gli ha mai chiesto un chiarimento, ha frequentato anche una riunione di Legabasket ed è stato accettato tacitamente, senza riserve, invece l’importate per la Fip sono gli adempimenti, come le fidejussioni e le liberatorie sui pagamenti dei giocatori, tecnici e dipendenti. E queste risultano a posto.

Tornando all’Eurocup, dopo le decisioni della Fip   le quattro italiane sono comparse nel calendario ufficiale a cura dell’Eurocup, ma di fronte all’irritazione della Fip si sono affrettate a smentire e inviare a Roma una lettera di rinuncia richiesta dalla Fip come vincolo per l’iscrizione al campionato entro il termine del 13 luglio.  Restava ugualmente ancora una zona d’ombra nel vedere questi clubs nel calendario ufficiale, e anche l’ipotesi di una prossima sentenza del tribunale europeo favorevole all’Eurocup e al reintegro delle squadre italiane, o anche la possibilità di un accordo fra i due litiganti, Fiba e Euroleague.

Invece si sgombra adesso il terreno dall’equivoco, le 4 italiane sono state sostituite con Volgograd, squadra russa di bassa classifica della VTB League (9/21, 12° posto), MTZ Skopje Aerodrom (Macedonia), KK Lietkabelis Panevezys (Lituania) e Montakit Fuenlabrada che sarà la sesta (!!!) squadra spagnola della competizione aggiungendosi a Herbalife Gran Canaria, Dominion Bilbao, Unicaja Malaga, Ucam Murcia e Valencia  attualmente in difficoltà economiche per la Liga ACB, tanto da non opporsi al trasferimento di Viktor Claver al Barcellona di queste ore.

In ogni caso la querelle potrebbe riaprirsi nel caso che il Tribunale europeo riconoscesse –  come ha già sentenziato un giudice tedesco – l’autodeterminazione dei club di poter scegliere i campionati dove iscriversi con un’ammenda alla FIBA di 200 euro al giorno per violazione delle libertà di un club sportivo di scegliere dove giocare. Una simile conclusione-bis in sede comunitaria favorevole al consorzio Euroclub-Euroleague ma improbabile perchè il CIO è riconosciuto da tutti i Governi, potrebbe però portare a una richiesta di danni. E a loro volta i club italiani potrebbero, magari non direttamente, attraverso consorzi o sponsor associati, aggirare la clausola compromissoria e rivalersi per i danni economici e d’immagine subiti da questa interdizione. Un principio che però troverebbe la Fip in una botte di ferro, perchè le 4 squadre si sono iscritte all’Eurocup quando ancora la classifica della stagione era definitiva violando la norma del titolo sportivo. Per il futuro, a partire dalla prossima stagione, a scanso di equivoci e ripetersi di simili blitz, le squadre dovranno dichiarare – così ha deciso la Fip – di partecipare alle competizioni FIBA, e questo vale anche per l’Armani dalla stagione 2017, ma non per questa in virtù di una delega.

L’Eurocup perde certamente qualità senza le italiane, e un mercato importate come marketing e TV, ma il consorzio dei club in questo modo salva l’accordo con la IMG che, dicono, avrebbe potuto essere impugnato dal partner americano senza la garanzia del controllo delle prime 40 squadre europee. Ma è chiaro che dalla defezione non ha tratto vantaggio la nascente European Champions; con tutta la buona volontà, le pressioni, i veti, nasce infatti come un competitor più debole di quella del consorzio privato europeo.

Intanto per il mercato, il Real Madrid vincitore delle ultime due stagioni ha chiuso un roster da mappamondo: persi Sergio Rodriguez (NBA), Willy Hernangomez e il senegalese Maurice Ndour (Knicks) torna per la terza volta Dontaye Draper (1,81, 31 anni), naturalizzato croato, che dividerà il ruolo di play con Sergi Lull e Luca Doncic. Confermati gli americani Carroll e Thompkins, lo svedese Taylor, lo spagnolo Rudy Fernandez, il lituano Maciulis e il messicano Gustavo Ayon che ha rinunciato a una grossa offerta del Panathinaikos il quale ha ripiegato su Giannis Bourousis (contratto biennale).  Arriva l’americano Athony Randolph, il nome più prestigioso, e come comunitari i centri Lima (Brasile) e Otello Hunter (ex Olympiacos, naturalizzato). Nelle prossime ore verranno ufficializzati anche il rinnovo di Felipe Reyes (35 anni, capitano, dell’argentino con passaporto italico Nocioni e il quarto spagnolo Alex Suarez (Bilbao). Per le norme della Liga è possibile utilizzare solamente due extracomunitari, per cui Pablo Laso avrà il vantaggio del turn-over.

Il primo acquisto ufficiale del Barcellona è lo spagnolo Victor Claver che sembrava lasciare la Russia dopo due stagioni per il Real Madrid. Il Barca era infatti più interessato ad Andrea Bargnani, poi la richiesta del Valencia di un risarcimento di due milioni di euro per il cartellino di Claver ha irritato il Real, a Barcellona coach Pascual che voleva Bargnani è stato licenziato, è arrivato Georgios Bartzokas che ha voluto fortissimamente Claver, in passato nella NBA (Portland) e uno dei suoi giocatori di maggior fiducia dell’ultima stagione col Lokomotiv Kuban sorpresa nella Final Four. Nel frattempo Bargnani, da parte sua, ha deluso nel preolimpico e si sono smorzate le voci di mercato riguardanti il Mago che come free-agent potrebbe magari tornare nella NBA con un contratto al minimo da veterano, 1,4 milioni di dollari, meglio che niente. O diminuire le sue pretese e accordarsi con Milano che, a sua volta, dovrebbe tesserare ancora 13 giocatori. Se n’è però andato anche Esteban Batista, torna in Cina, ma dal marzo prossimo, finito il campionato, ha fatto sapere che potrebbe tornare sotto la Madonnin. E resterebbe un’opzione interessante per l’Armani, nel caso che barba-Radulovjic non mantenesse le promesse, come è già successo altre volte. L’ultima a stagione scorsa al Panathinaikos, dove è stato scaricato col suo allenatore Djordjevic. Come dicono i latini, simil stabunt, simil cadent. Stanno assieme e cadono sempre assieme.

A cura di Enrico Campana

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