Milano non cambia di una virgola

Insomma, dopo 26 gare (e quattro alla fine di una specie di via Crucis inaspettata e per certi versi inspiegabile) la storia di questa Eurolega l’Olimpia ha consolidato il ruolo di “maglia nera” con il poco invidiabile primato di 7 vittorie. Si tratta di un 26,9 per cento “scandaloso” più che mediocre nella storia dell’Olimpia che porterebbe diritto alla retrocessione, non fosse che molto saggiamente alcuni anni fa il club milanese acquistò della Virtus Roma una licenza “plutoratica” che la protegge da simili disavventure. E’ cioè essa stessa una degli 11 proprietari del consorzio e può quindi permettersi il lusso di scivolare placidamente su questo piano inclinato bastandogli la gloria della lega domestica dove tratta gli avversari come i club europei trattano lei nel contesto continentale.

I 12 mila spettatori del Forum, fra i quali molti tifosi serbi per i quali la Stella Rossa è una bandiera, non meritavano di vedere all’opera un’Olimpia abbassare subito le armi: 10 punti soli nel primo quarto, 18 di ritardo al primo deciso galoppo dei serbi dopo 13 minuti, anche se poi ha recuperato a fatica (60 pari) senza però  riuscire a trarre energia e orgoglio dalla fatica. D’accordo, mancavano quattro giocatori, da ultimo anche Fontecchio, ma i belgradesi erano senza il loro play-lampadina, Stefan Jovic, che vale molto per il tipo di gioco mordi e fuggi dei serbi. Gli è che, a parte il “mistero Raduljica” che nel calcio sarebbe stato scuoiato dagli scribi italici per la sua arrendevolezza, è dall’inizio della stagione che l’Olimpia  non riesce a tenere  per tutti in 40 minuti. E stavolta, contro una squadra che sul piano dell’impegno non fa sconti  ma un po’ in flessione nelle ultime uscita, per è partita ad handicap. I due match con gli slavi sono state pietre miliari in questa stagione europea, il ko di Belgrado aveva annunciato la serie di 10 sconfitte consecutive, un record nella storia della nascente competizione, e questa del Forum è la sesta consecutiva , che è un bruttissimo segnale nel congedarsi da questa stagione internazionale che ha contraddetto in maniera stridente e sconcertante l’attesa del club, dei tifosi e dei pronosticatori. Che all’arrivo di un gigante grande e grosso vice-campione del mondo e olimpico avevano definito l’Olimpia una corazzata. Meglio definirla una fregata, termine nautico con un recondito doppio senso.

Le cose buone sono state la conferma della reattività di Davide Pascolo che ha ritoccato quattro primati personali che richiamano alle sue qualità di fighter, quello dei rimbalzi difensivi (4), offensivi (3), totali (7) e nelle stoppate (3), l’impatto di Cinciarini sulla gara (media fra i 4-5 assist e rimbalzi nelle ultime uscite) a parte le 4 triple sbagliate, qualche fiammata di Hickman e McLean mentre  malissimo il tiro 3 da (non si può tirare in casa col 14 per cento),  il rendimento dei serbi milanesi, gregari di fronte a cugini meno illustri, e le 17 palle perse e i 10 assist, il picco negativo della giornata come i 71 punti.

Analisi tortuosa di Repesa dopo la sconfitta.  “Ho chiesto alla squadra una prova d’orgoglio dopo le ultime uscite e hanno risposto”. Un verbo che suona  ironico vista l’inerzia iniziale. E invece no..”Dopo il primo quarto la nostra risposta come intensità è stata pari alla  loro, ma non posso non lamentarmi per quell’inizio. Siamo stati timidi contro una difesa fisica  come la loro”. Poi coach Gelsomino  ha rimpianto – e poteva farne a meno – l’assenza di Fontecchio (“occasione ideale per fre esperienza”) e messo una cornice credibile e onesta  a quel che si è visto: “Abbiamo tirato male da 3 (Hickman è stato l’unico a segnare due triple, Sanders controllato ma lui è un rifinitore, raramente decide di inventarsi un canestro) , ma si vince con la difesa e il contropiede” .

Da segnalare che il MVP della gara per la continuità e le giocate da 3 al momento dell’allungo finale  è stato Ognjen Kuzmic, gigante di 214 centimetri dalla doppia nazionalità serba e bosniaca, che fa di tutto per nascondere i suoi limiti e che con l’applicazione e l’umiltà è riuscito a essere un buon centro passando da esperienza minori (Finlandia, seconda divisione spagnola, Bosnia). E alla seconda delle due stagioni con i Warriors è riuscito anche a vincere un titolo storico con la squadra di Kerr, anche se più utile alla squadra satellite. MVP di gennaio, primo rimbalzista con 8 di media era sceso a 5,8 nelle ultime gare e 4° in classifica dove oggi il primo è l’azzurro Melli. La chiamata della Stella Rossa questa stagione gli ha dato l’opportunità di mostrare i suoi progressi, ma non è un totem.

Quel che colpisce , nell’Armani, è il non-cambiamento , quasi accettasse il suo destino. Eppure Gelsomino ha usato la frusta. L’unico a non aver accettato l’andazzo e a protestare venendo degradato è stato Gentile. Consiglio ai giganti della Maison una interessante lettura di  un sociologo (Glenn Van Ekeren) che pubblica dei libretti economici   dispensando utili consigli per realizzare  la felicità nell’ambiente di lavoro grazie a un piccolo training nella sfera della volontà di cambiamento. “Gli specialisti del comportamento umano suggeriscono da anni che sono tre le azioni fondamentali per dare cambiamenti alla nostra vita. Prima di tutto, occorre essere convinti che sia necessario un cambiamento. In secondo luogo, occorre essere la persona giusta per cambiare la propria vita. E, in terzo luogo, occorre credere che il cambiamento sia possibile”. Giro queste domande al signor Proli e per caduta ai propri dipendenti notando solo episodiche reazioni emotive ma non il  minimo cambiamento, vestire la maglia Armani non è come partecipare a una sfilata.

L’Efes si è presa 2 punti fondamentali per l’ottavo posto nei playoff pur con 11 assist in meno del Maccabi, il Real  davanti al 17 mila del Palazzo Olimpico ha perso al Panathinaikos allenato dal suo rivale Xavi Pascual giovatosi del rendimento regolare di Chris Singleton e del rientro dell’infortunato Gist (11 punti). L’incredibile Bobby Dixon (Fenerbahce) non finisce di stupire e grazi e ai 26 punti, record in carriera, con 5 triple su 9, ha dato la vittoria al Fenerbahce a Bamberg di Melli e Trinchieri che depone le residue speranze nonostante la bella gara di Nicos Zizis che diventa il terzo All-Time con 279 partite dietro Diamantidis e Navarro. Buona partita di Datome, Melli a secco ma difende la sua posizione di miglior rimbalzista (8 rimbalzi).

Stasera le altre quattro gare con Baskonia-Cska e lo Zalgiris che ha bisogno di vincere a Kazan per entrare nei playoff.

REGULAR SEASON (26a giornata)

ISTANBUL (3.409): EFES-Maccabi 92-87 (Val.106-97; 17-17,24-25; 26-15,25-30; 22 J.Granger 6/9 3/5 da3 4r 4a V2618 T.Heurtel nost, 3/7 2/4 da3 tl6/7 8a; 23 V.Rudd 6/10 2/6 tl5/7 a3 4r 20 S.Landsberger 5/7 2/5 da3 tl4/5 V17). R-A: 40-16; 40-27. MVP: 26 Jayson GRANGER, Uru

ATENE (16.800): PANATHINAIKOS-Real Madrid 88-82 (Val.94/94; 21-19, 22-22; 15-17, 30-24; 21 C.Singleton 4/7 2/4 da3 tl7/7 9r V23, 14 M.James, 14 J.Feldeine; 13 A.Randolph 3/5 2/5 da3 9r, 10 O.Hunter 5/6 8r V16, 10 S.LLull 2/3 1/5 da3 8a 5pe). R-A: 30-12; 40-18. MVP: 23 Chris SINGLETON, Usa

BAMBERG (6.150): Brose-FENERBAHCE 78-83 (Val.70/97; 21-27, 17-15; 18-26, 22-15; 15 N.Zizis 2/5 1/2 da tl8/8 V18, 15 F.Causeur 3/4 3/6 da3, 0 N.MELLI 0/4 0/2 da3 8r 1a 1re V2, 27’21”; 26 B.ixon 3/4 5/9 da3 tl5/5 6r 5pe V26, 12 E.Udoh 5/7 5r 4a V23, 16 G.DATOME no st, 1/1 2/4 da3 tl8/9 5r 1a 1re V21, 23’50”, 0 B.Bogdanovic, 9 R.Bennett, assente Sloukas). R-A: 30-15; 31-14. MVP: 26 Bobby DIXON, Usa

MILANO (11.289): Olimpia-STELLA ROSSA 71-78 (Val.68/88; 10-25, 21-18; 19-17, 21-18; 14 R.Hickman 3/4 2/5 da3 tl2/2 3a 3re 6pe, 12 R.Sanders 3/6 1/5 da3 3r 2re V6, 9 J.McLean 2/4 tl5/6 6r 2a V13, 4 M.Raduljica st, 1/4 tl2/2 2r V5,  6 ABASS st, 2/2 0/2 da3 4r V8, 20’31; 11 D.PASCOLO no st, 5/8 0/2 da3 7r  3pe 3st V10, 24’29”, 7 A.CINCIARINI 2/3 0/4 da3 tl3/4v 5r 4a V7, 26’41”, assente S.Fontecchio, Simon, Kalnietis, Z.Dragic, T3 3/21 14,3, 17 Pe; 13 M.Simonovic no st, 2/8 3/7 da3 4r, 12 M.Guduric 2/3 1/5 da3 tl5/6 35a, 15 O.Kuzmic 5/6 tl5/7 7 r 3st, V24). R-A: 36-10;32-12. MVP: 24 Ognjen KUZMIC, Srb

LE GARE DI OGGI

 KAZAN (ore 17): Unics-Zalgiris (a. 80-88); ISTANBUL (ore 18): Darussafaka-Barcellona (a.77-81); ATENE (ore 20): OlympiacosGalatasaray (a. 87-89). VITORIA (ore 21): Baskonia-Cska (a. 84-112)

CLASSIFICA

26a giornata: 19/26 Cska Mosca; 19/7 Real Madrid; 18/7 Olimpiacos; 17/9 Fenerbahce; 15/11 Panathinaikos, 15/11 Stella Rossa Belrado; 14/11 Baskonia Vitoria; 14/12 Efes Istanbul; 12/13 Darussafaka Dogus; 11/14 Zalgiris Kaunas; 10/15 Barcellona; 9/17 Brose Bamberg; 9/17 Maccabi Tel Aviv; 8/17 Galatasaray; 7/18 Unics Kazan; 7/19 Armani Milano.

QUINTETTO IDEALE SPORTAL.IT

Bobby DIXON (Usa, Fenerbahce), Thomas Heurtel (Fra, Efes), Jayson GRANGER (Uru, Efes), Chris SINGLETON (Usa, Panathinaikos), Ognjen KUZMIC (Srb, Stella Rossa)

A cura di ENRICO CAMPANA

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