Italia, incognite e insidie al Preolimpico

“Prometto sangue, lacrime e sudore per questa maglia”. Con queste parole Ettore Messina si è presentato alla stampa nella giornata di mercoledì. Dopo la prima esperienza da ct tra 1992 ed il 1997, il vice allenatore dei San Antonio Spurs, dovrà provare a guidare la Nazionale azzurra alle Olimpiadi di Rio attraverso il tortuoso percorso del Preolimpico. 

Sul ritorno di Messina e sulle chance di qualificazione degli Azzurri, Sportal.it ha intervistato Enrico Campana, prima firma del basket e sport olimpici della ‘Gazzetta dello Sport’, nonché direttore, per sette anni, di ‘Superbasket’.
 
L’Italia ospiterà uno dei tre Preolimpici, a Torino. Cosa dobbiamo aspettarci da questa manifestazione?
“Mi sembra che il progetto azzurro, per ora, sia partito bene. Adesso, però, subentrano le variabili di routine e quelle impazzite, a cominciare dalla composizione dei tre Preolimpici stessi. Non si conoscono ancora le wild cards, ad esempio. Quale altra sorpresa ci riserverà mister Baumann? Esiste una priorità fra quei paesi che hanno avanzato la candidatura per ospitare un Torneo senza però ottenerlo: Turchia, Israele e Germania. La Germania dovrebbe essere teoricamente out non essendo entrata tra le prime 16 e rimane la Turchia che è stata sfortunata ad incontrare subito la Francia agli ottavi ma che, non dimentichiamolo, ha battuto l’Italia. C’è poi un altro principio secondo il quale: la squadra europea che organizza il torneo libera il posto per un’altra europea. Ad oggi le qualificate sono: Francia come terza, Serbia, Grecia, Italia e Repubblica Ceca. Dietro questo gruppetto c’è la Lettonia e non dimentichiamoci di Kristaps Porzingis, una rising star nella NBA, addirittura più popolare di Anthony a New York. Sarebbe quindi interesse della FIBA avere una squadra forte e con grande appeal. Per la Germania, invece, si fa dura: si è infatti schierata pro Eurolega e quindi, essendoci anche tanta politica nel mondo dello sport, rischia fortemente l’esclusione. Croazia e Slovenia e lo stesso Israele potrebbero, poi, ambire ancora ad un posto. Sportal.it ha seguito molto bene i tornei continentali e, onestamente, non si vedono tra le squadre asiatiche, quelle africane e quelle americane formazioni escluse da Rio e migliori di quelle europee. Ma nel sistema FIBA mai dire mai…”. 
 
C’è poi un’ulteriore incognita: quella del sorteggio.
“Primo dubbio: come sarà la composizione dei Gironi? Si entra per ordine di classifica nei campionati continentali o vale il ranking mondiale dove, conviene ricordarlo, l’Italia è la 35 del mondo? Altra ipotesi è che si considerino testa di serie le squadre che organizzano la manifestazione. Se così fosse, la Francia dovrebbe andare a Manila anche in considerazione del fatto che è la squadra con più giocatori della NBA da mettere in vetrina. A questo punto per l’Italia si profilerebbe uno scenario favorevolissimo. Gli unici pericoli potrebbero essere rappresentati dalla Grecia, dal Canada o, al limite, dal Messico e dalla Nuova Zelanda.
 
Cosa ne pensi dell’assegnazione del Preolimpico a Torino?
“Il progetto fallito a Lilla di andare è Rio è stato recuperato alla grande grazie alla regia di Petrucci. L’Italia ha già coperto tutte le spese ma onestamente non capisco come mai Milano, la Capitale del basket italiano, non sia stata tenuta in considerazione per eventi di questa portata. Essendo sceso in campo Malagò, in qualità di presidente del CONI, si è optato per Torino che è sì città Olimpica anche se non consacrata al basket come Milano”.
 
E sulla presentazione di Messina?
“Diciamo che a Roma la scena l’ha presa subito Petrucci, più che Messina. Ha voluto ringraziare Malagò, il cui intervento ha consentito che l’Italia non si ritrovasse nella stessa situazione della candidatura per i Mondiali del 2014: senza fondi e senza l’aiuto del Governo. Ha poi ringraziato anche Pianigiani ma ha fatto capire che con Messina si è aggiunto qualcosa. Do un consiglio all’amico Gianni: quello di non sentirsi il Gm di questa Nazionale ma di stare dietro la scena, come astuto regista, per evitare spiacevoli sovraesposizioni. Ricordiamoci, infatti, che questa squadra, seppur forte, ha fatto solo mezzi grandi risultati negli ultimi anni”. 
 
“Sul piano tecnico, poi, sistemato il discorso preparatore, con la conferma di Cuzzolin, è interessante la scelta dei vice. Dalmonte è molto bravo in questo ruolo e la novità di Giordano Consolini potrebbe risolvere un annoso problema come quello di una guida che sia veramente in grado di conoscere alle radici il movimento giovanile. Adesso, però, dobbiamo cominciare a pensare a due cose: è ancora valido lo schema di gioco di Pianigiani che presuppone un playmaker che sappia anche segnare e penetrare, ed un pivot che sappia vedere il gioco? Oppure ci sarà qualcosa di nuovo? E ancora: sarà Cinciairini il play della Nazionale oppure no? Questa sarà la scelta più importante ed, anzi, dalle pagine di Sportal.it lanciamo un sondaggio: il lettore chi vorrebbe come playmaker della Nazionale? 
Per quanto riguarda il centro, non abbiamo un pivot dominante ma Cusin sta facendo grandi progressi e secondo me può davvero avere un ruolo chiave in questa squadra. Poi diciamocelo: sarebbe grottesco che Messina allenasse con i giochi di Pianigiani”.

Articoli correlati