Club ribelli diffidati, Lega liquidata

Niente squalifica per ora, ma una diffida ai 3 club del blitz (Sassari, Reggio Emilia, Trento) per scegliere l’Eurocup anzichè le competizioni della FIBA, diffida   sostenuta dalla Giunta Nazionale del CONI, e revoca delle deleghe – si configura quindi una liquidazione –  alla Lega di Marino che ha gestito fin dall’inizio la faccenda in maniera tortuosa,  compromissoria, venendo scavalcato dalle tre società, e una sterile e stucchevole autodifesa a “frittata” servita del suo ineffabile presidente figura debole dal primo giorno del mandato per il conflitto d’interesse derivante dal doppio ruolo fra questo incarico e quello del suo club. E venendo  anche strada facendo anche deferito per aver contestato platealmente gli arbitri del match Brindisi-Pistoia.

Dopo la firma delle tre sorelle  e l’assemblea di Lega con Petrucci e Malagò nella quale comunicava che ognuno poteva scegliere liberamente fra le due competizioni  sancendo una spaccatura e una violazione delle norme, ha messo in calce al comunicato questo commento ineffabile: “Rigetto le accuse, ho lavorato per l’interesse dei club con mentalità di imprenditore”.
 
Questo il testo del Comunicato con le quali la Federazione ha preso due provvedimenti senza precedenti, che certamente scateneranno reazioni a catena, anche da Barcellona che ieri ha offerto assistenza legale ai club firmatari e ribadito di aver presentato una denuncia alla Commissione europee per “pressionie minacce” da parte della Federazione Internazionale e le sue affiliate.
 
“Il Consiglio federale – si legge – tenuto conto di quanto emerso nella riunione del Board FIBA Europe del 20 marzo, e visto quanto comunicato dalla Giunta Nazionale del CONI in data odierna, ha ritenuto che la decisione deliberata dalla Lega Basket Serie A il 17 marzo rappresenta una violazione del principio di centralità della FIP e del dovere di osservare le disposizioni del CONI, della FIBA e della FIP. Pertanto, il Consiglio federale ha stabilito di risolvere la Convenzione in essere con la Lega di Serie A, revocando le deleghe conferite,
essendo venuti meno i presupposti, e di dare mandato alla Segreteria Generale per gli adempimenti di conseguenza.
 
“Per quanto concerne la questione relativa alla partecipazione alle competizioni internazionali per club non organizzate da FIBA e FIP, fatte salve quelle riconosciute da FIBA, il Consiglio federale, ha sottolineato il ruolo istituzionale di FIBA ed i doveri delle società affiliate di svolgere attività sportiva dando priorità a quelle federative, diffidando le società dal partecipare a campionati non organizzati da FIBA e FIP .
 
“In tale senso è stato dato mandato alla Segreteria Generale che avvierà una procedura per valutare la posizione dei club di serie A in questione relazionando al Presidente federale che la sottoporrà all’attenzione del Consiglio federale per i provvedimenti di conseguenza”.
 
La Lega era divisa da tempo in due tronconi. Fernando Marino era in semestre bianco, una parte non lo seguiva più e voleva le sue dimissioni, ha voluto cavalcare la tigre della diatriba FIBA-Euroleague ed è stato sbalzato giù.
 
Non ha mai avuto il polso della situazione, il problema – come abbiamo scritto diverse volte –  andava affrontato a novembre e non con una lettera  di suo pugno a Baumann invitandolo a un incontro di Bertomeu.  Ne aveva parlato anche in un’intervista TV facendosi promotore di “discutere la faccenda davanti a un buon bicchiere di vino o di birra, fra due persone intelligenti” quando i due eserciti erano già schierati.  Fra l’altro chiedeva  nella stessa lettera anche una deroga per gli arbitri 50enni uscendo dal seminato, in quanto simili istanze vanno fatte alla Fip che gestisce gli arbitri, in questo caso scavalcata.
 
Per quanto riguarda i 3 club, possono tranquillamente finire la stagione, l’Eurocup comincia fra settembre e ottobre c’è tempo per fare marcia indietro, altrimenti non ci sarà la possibilità di giocare il prossimo campionato. C’è poi da valutare attentamente anche il caso Armani. Al momento l’Euroleague va da sola perchè la FIBA ha revocato l’accordo che dal 2000 scadeva ogni quattro anni, quindi se la FIBA non riconosce  più questo accordo a rigor di logica nemmeno lei è esente dalla possibile diffida, o no?.
 
Il ritiro delle deleghe alla lega invece significa in pratica che il consorzio non viene commissariato, ma  ha dimostrato di non aver tenuto un profilo istituzionale tale da poter continuare a organizzare il campionato, per cui l’onere passerà alla segreteria della FIP che potrà anche controllare il livello di gestione nei vari ambiti, ad esempio l’omologazione dei campi e i vari contratti sottoscritti con fornitori, partner, collaboratori, etc. E non ultimo la Fip potrebbe  anche bloccare i bonus per il minutaggio dei giocatori italiani.
 
E’ bene auspicare un rientro nell’alveo istituzionale, e anche una pax ai vertici dei due schieramenti internazionale per spegnere conflitti territoriali penosi e assurdi, come quello italiano. E poi c’è la lezione di Canossa, anche se sono passati 900 anni da quell’episodio ma il motivo del contendere è in fondo lo stesso, quello delle investiture. Il tennis ha già vissuto una situazione simile, c’è stato un accordo ed è nato il boom di questo sport. Ma ha dovuto prendere come presidente un manager come Ricci Bitti che ha lavorato per grandi multinazionali e ad di Seat Pagine Gialle.
 
Intanto anche in altre nazioni emergono polemiche e fratture, ad esempio martedì  la Federazione turca avrebbe avuto un confronto serrato con i propri club e quattro di loro avrebbero lasciato il tavolo affermando di non temere la squalifica.
 
A cura di Enrico Campana

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