"C'è una 'malattia' che ci portiamo dietro dall'inizio dell'anno" ha commentato il coach orogranata a due giorni dal match contro Varese.
Reduce dal vittorioso 104-92 in Polonia contro lo Slask Wroclaw in Eurocup, la Reyer Venezia torna ad affacciarsi al campionato, dove domenica affronta la Pallacanestro Varese al Taliercio con l’obiettivo di mettersi definitivamente alle spalle il ko di domenica scorsa in casa dell’Olimpia Milano. Presentando il match, Neven Spahija si è detto consapevole delle difficoltà della sua squadra, sottolineandone una in particolare.
“Prima di parlare di Varese, ci tengo a fare i complimenti ai miei giocatori – ha detto -. Hanno saputo reagire bene dopo la sconfitta contro Milano, dove avevamo giocato bene fino a un certo punto per poi perdere tutto in due minuti. Questa è una ‘malattia’ che ci portiamo dietro dall’inizio dell’anno: abbiamo ancora tanti vuoti da colmare perché c’è troppa differenza tra i momenti in cui giochiamo molto bene e quelli in cui giochiamo male”.
“obbiamo risolvere questa discontinuità e sono sicuro che lo faremo, perché questa squadra sta crescendo di partita in partita – ha aggiunto Spahija -. Varese è una squadra che corre molto e tira tanto, con un tipo di gioco molto diverso da tutte le altre formazioni in Italia. Dovremo essere molto preparati, ma soprattutto concentrati per togliere loro le loro armi migliori e, contemporaneamente, imporre la nostra pallacanestro”.
“Con la partita contro Varese, iniziamo una vera e propria maratona – ha commentato ancora il coach croato -. Neanch’io, nella mia carriera in Europa, ho mai affrontato l’esperienza di giocare quattro partite in sette giorni. Arriviamo a questo incontro dopo una settimana in cui abbiamo incontrato avversari di altissimo livello, e i numerosi viaggi sono stati un avversario supplementare”.
