Thomas Ceccon e Simona Quadarella fanno volare l’Italnuoto

Articolo di Andrea Gussoni

L'Italia sale al secondo posto nel medagliere (4-3-1), preceduta solo dall'Olanda (4-4-1)

Tripletta di medaglie, record, quattro pass per le finali, giovani promesse che brillano e campioni che si confermano. L’Italia sale al secondo posto nel medagliere (4-3-1), preceduta solo dall’Olanda (4-4-1) e continua da protagonista il percorso dei 23esimi campionati europei in svolgimento all’Acquatic Centre di Lublino, fino a domenica 7 dicembre.

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Un piccolo capolavoro per il primo oro individuale della nazionale ai campionati europei di Lublino, per un oro mai conquistato da un azzurro nella storia della manifestazione. Il campione olimpico Thomas Ceccon vince i 100 dorso in 49″29, miglior tempo della carriera. Battuti il francese Mewen Tomac, argento in 49″46, e soprattutto il britannico Oliver Morgan, bronzo in 49″68. Gara perfetta quella del 23enne di Schio – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato al Centro Federale di Verona da Alberto Burlina – che controlla il passaggio ai cinquanta (23″73), per poi alzare il ritmo nell’ultimo venticinque (12″76) col primato personale che migliora il 49″59 siglato nel 2022 ai Mondiali di Melbourne.  “Sono contento di essere il primo italiano ad aver vinto l’oro nei 100 dorso – racconta un soddisfatto Ceccon, primatista del mondo in vasca lunga – Avevo pronosticato una lotta con il francese e il britannico e così è stata. Il tempo mi soddisfa: sono venuto qui per vincere e adesso torno a casa con due ori”. Fuori dal podio un comunque bravissimo Lorenzo Mora (Fiamme Rosse/VVFF Modena) in 49″95. “Va benissimo così, ero venuto qua solo per nuotare i cinquanta e invece mi trovo in finale nei 100 – spiega l’emiliano, bronzo europeo a Otopeni 2023 – Il podio obiettivamente era lontano. Forse sono passato troppo lento”.

Solare, determinata, sorridente. Simona Quadarella concede il bis e, dopo il secondo posto con primato nei 400 nella giornata di apertura, si prende un altro argento negli 800 stile libero con un altrettanto strepitoso record italiano in 8’03″00. Un tempo che cancella lo storico 8’04″53 gommato siglato per l’oro agli europei di Rijeka 2008 da Alessia Filippi, che mantiene ancora il primato più longevo del nuoto italiano: 4’26″06 nei 400 misti nuotato due giorni dopo per l’argento. Davanti all’azzurra, come avvenne martedì, c’è ancora la tedesca Isabel Gose, sicuramente più a suo agio in vasca corta, che scappa a cento metri dalla fine e chiude in 8’01″90. Gara tatticamente lucida quella della 27enne romana – tesserata per CC Aniene e allenata da Gianluca Belfiore – che imposta trentadue vasche a 15″0-15″1 e demolisce il primato personale di 8’07″99 che siglò per il bronzo iridato ad Abu Dhabi e che anche la miglior prestazione italiana in tessuto. “Non pensavo di andare così forte e di migliorare in questa maniera il mio tempo – racconta Quadarella, che si conferma sul podio europeo dopo l’argento di Otopeni 2023 – Sto acquisendo tanta consapevolezza nei miei mezzi e come detto martedì il lavoro che sto svolgendo con Gianluca (Belfiore ndr) mi sta ripagando. Sono serena e ho trovato un equilibrio psicofisico che mi fa bene. Sono felicissima veramente”. Sul gradino più basso del podio sale l’altra tedesca Maya Werner in 8’14″41.

Alla vigilia il suo allenatore Cesare Casella lo spronava a crederci, perché in questi giorni era un po’ sottotono. Il colpo che non ti aspetti è di un super Michele Busa bronzo nei 100 farfalla, al termine di una prova superba per caparbietà e resilienza. Bravissimo il 24enne romagnolo – tesserato per Fiamme Oro ed Imolanuoto  – che nuota in 49″21, con un determinante ultimo venticinque in 13″35 che gli regala un podio strameritato e che rappresenta una rivincita dopo il quarto posto dello scorso anno ai Mondiali di Budapest. Altra medaglia di legno, dopo quella dei 50, per un comunque bravissimo Simone Stefanì. Il 25enne di Maglie – tesserato per Fiamme Oro e Time Limit, preparato da Andrea Sabino – chiude in 49″35. L’oro va al transalpino Maxime Grousset in 48″10 che brucia di un centesimo lo svizzero Noè Ponti secondo in 48″11. “Un bronzo che mi ripaga di qualche delusione avuta in questi giorni – racconta Busa, settimo nei 50 – Ero un po’ giù di corda ma le parole di Cesare e la presenza dei miei genitori in tribuna mi hanno tirato su il morale. So di valere molto e certe volte non riesco ad esprimermi al meglio. Riparto da questo bronzo”.

Giornalista dal 2008 e grande appassionato di tutti gli sport da sempre, segue con particolare interesse basket e volley che ha anche praticato a livello dilettantistico fino ai tempi dell’università. Ama viaggiare, sia per lavoro che con la mia famiglia, e non sa resistere alle tentazioni in cucina.

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